Con Retegui in Arabia, Kean può diventare il titolare indiscusso dell'Italia al Mondiale. La Fiorentina può aiutarlo
I giorni passano lenti. Se li conti uno per volta aspettando una svolta, baby. Bisogna che non ci pensi...
E' una canzone di Jovanotti, ma sembra scritta a posta per Moise Kean e la sua clausola. Siamo diventati un po' tutti ripetitivi e la speranza è di continuare ad esserlo fino al 15 di luglio, ripetendo che nessun club si è fatto avanti. In realtà uno c'è stato, ha fatto sapere di poter versare i 52 milioni alla Fiorentina, ma si è visto rispondere "no, grazie" dal bomber viola. Il riferimento è ovviamente all'Al Qadsiah, nome sconosciuto fino a poche settimane fa, diventato attore protagonista del mercato internazionale fino a riuscire a portarsi a casa il capocannoniere dell'ultima Serie A ovvero Mateo Retegui. Lui ha detto sì ai soldi arabi (si parla di 20 milioni a stagione) e pazienza se dovrà lasciare il calcio che conta dopo appena un paio di stagioni. Tutto questo può diventare però un assist per lo stesso Kean... e magari per la Fiorentina.
Il calcio, come la vita, è fatto di scelte che spesso generano anche effetti collaterali. E quella di Retegui può avere ripercussioni chiare sulle gerarchie della Nazionale. Se nell'ultima stagione, con Spalletti in panchina, tra Kean e Retegui si era aperto un ballottaggio sostanzialmente alla pari, adesso la strada sembra spianarsi per il numero 20 viola che diventa il titolare in pectore dell'Italia con vista (tocchiamo ferro) Mondiale. E allora diventa ancora più importante per Kean disputare un'a(ltra) stagione da protagonista, ciò che la Fiorentina può garantirgli mentre altrove (vedi Manchester United) ci sarebbero incognite.