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Quella scena l’ho già vista…

Quella scena l’ho già vista… - immagine 1
Se la tensione non diventa velenosa, può portare ad un nuovo amore

Federico Targetti

Ce l'avete presente il meme di Di Caprio, no? Beh, uno dei tanti meme che il grande Leo Di Caprio ha ispirato con le sue facce, pose, espressioni. Il quadro in C'era una volta a... Hollywood in cui l'attore rivede in compagnia di Brad Pitt una sua scena e indica che sta per arrivare il momento atteso si presta bene a quel che è successo ieri, quando Jovic, segnato il secondo gol al Basaksehir, si è tappato entrambe le orecchie con le dita, come a dire "continuate pure a parlare, io non vi sento". Gesto, questo, reso famoso da Memphis Depay, calciatore olandese di PSV prima, Lione poi e Barcellona adesso, cui in molti si sono ispirati, non solo Jovic.

Cominciò così

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Era il dicembre del 2019, Montella era ancora l'allenatore della Fiorentina e di lì a poco sarebbe stato esonerato, ma Vlahovic, non ancora il Vlahovic spaziale di un anno dopo, lo salvò temporaneamente con un gol capolavoro contro l'Inter che valse il pareggio. Curiosità, in quella partita aveva segnato Borja Valero per i nerazzurri. Vlahovic brucia Skriniar e incrocia un poderoso sinistro alle spalle di Handanovic, il Franchi esplode di gioia e il serbo si porta gli indici alle orecchie, rimanendo fermo. Spiegherà poi: "L'ho visto fare a Depay, mi è piaciuta come esultanza e mi è venuto naturale replicarla. Credo che la cambierò". Detto fatto, Dusan è poi passato ad un più semplice balzo, che oggi alla Juve esegue con decisamente meno frequenza.

Continua pure, Luka

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Jovic è un po' in debito verso i tifosi (cronisti compresi: per seguire una squadra almeno un pochino la devi tifare) viola, che forse un po' ingenuamente si aspettavano da lui tutto e subito, ma è orgoglioso e, a detta di Italiano, molto emotivo. Quel modo di esultare risulta antipatico perché ancora il rendimento non ripaga le attese, ma se il numero 7 continua così quell'esultanza può diventare il suo marchio di fabbrica. C'è tensione, eppure può diventare uno stimolo per il prossimo futuro. In un pezzo di qualche tempo fa chi vi scrive aveva esortato a sospendere il giudizio e a riparlarne ad Halloween: ebbene, nessuno in Serie A, contando tutte le competizioni, ha segnato quanto Jovic ad ottobre: 5 gol, 4 in Conference League e uno in campionato. La tendenza nel weekend va migliorata, ma la strada è quella giusta. Ricordiamoci che, nell'anno della definitiva consacrazione, lo scorso, al 28 ottobre Vlahovic aveva 6 reti, di cui due rigori e una punizione, e di cui due al Cosenza in Coppa Italia. Jovic è pure lui a 6, tutte su azione, con qualche gara europea in più; si può dire che è in pari...

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