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Pres. Ordine architetti a VN: “Franchi prima opzione: le parti in causa si incontrino e favoriscano un concorso di idee”

Duilio Senesi spiega la sua ricetta per portare avanti l'ipotesi di un restauro del "Franchi"

Paolo Poggianti

Duilio Senesi è presidente dell'Ordine degli architetti di Firenze, lo abbiamo contattato per commentare l'ipotesi allo studio di un restauro dello stadio "Franchi".

Dott. Senesi è giunto il momento decisivo per prendere una decisione chiara sul futuro dell'impianto che ponga fine al minuetto istituzionale?

Come ordine partecipo a dei tavoli per cercare di porre rimedio ad alcuni meccanismi farraginosi, ma voglio subito sgombrare il campo da equivoci: in una società complessa come la nostra non sono possibili risposte banali, ma articolate. Più che per una semplificazione banale sono per una forte razionalizzazione. Un sistema di regole e vincoli sono quelli a tutela dei più deboli, a tutela delle cose belle che abbiamo, con un "liberi-tutti" non avrebbero senso. È chiaro che dobbiamo rendere efficiente la pubblica amministrazione, rivedere il sistema complessivo delle regole. Sul Franchi - capisco la voglia dello stadio nuovo - ma non si può nemmeno non vedere il valore dell'impianto in sé. Nervi è Pierluigi Nervi: non a a caso in Vaticano c'è una sala a lui dedicata. Sta nei libri di storia dell'architettura e dell'ingegneria mondiale. Ripeto: capisco la voglia dell'investitore, ma non si lascia la Torre di Maratona per demolire tutto il resto.

Non vede il rischio incipiente che la struttura vada incontro ad uno stato d'abbandono?

Certamente: lo stadio, qualora abbandonato, andrebbe incontro al degrado se non ci sono i soldi da investirci. Dico la verità, con gli elementi che ho in mano, credo ci potrebbe essere spazio per un restauro fortemente innovativo ed integrativo. Non solo un piccolo intervento per sistemare il cemento, ma qualcosa di più strutturale, senza distruggere gli elementi che magari fra 500 anni possono essere ritrovate in vita. Se si aggiungono elementi e si riesce a ridargli una "forma", potrebbe esserci uno spazio in tal senso. Non vedo un blocco totale da parte della Soprintendenza, neanche in passato: non è mai stato considerato un monumento al pari di Palazzo Vecchio. Consentire la copertura o elementi aggiuntivi significa, da parte loro, prevedere interventi nuovi.

La proposta che ha avanzato in radio contemplava un concorso di idee per il progetto: qual è in dettaglio?

La proposta di tutto l'ordine è quella che le tre istituzioni coinvolte si incontrino in un contesto opportuno e verifichino se sussiste la possibilità di intraprendere una traccia utile, al netto di vincoli, esigenze e disponibilità. Dopodiché si vada ad un concorso che recepisce le indicazioni emerse dal confronto a tre: soprintendenza, società e comune. A quel punto il progettista cercherà di trovare una soluzione che contempli tutti quei paletti. Invece di farlo un progettista solo, su input di un committente, l'entrata in campo di tante intelligenze potrebbe darci dei buoni risultati: è una verifica da fare. Noi abbiamo sempre detto che la prima opzione rimane il Franchi, non perché è nei confini amministrativi, ma per l'effetto che ha su Campo di Marte e per il recupero della struttura stessa. Se poi non ci sono le condizioni sarà inevitabile andare in altre direzioni, però vale la pena prima aver giocato tutte le carte. Non voglio entrare nel merito - spetta al ministero dei beni culturali - ma consentire demolizioni etc. mi pare irrealistico. Rischia di far perdere tempo ulteriormente.

https://www.violanews.com/news-viola/pierguidi-la-priorita-e-il-restauro-del-franchi/

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