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Perché sì, perché no. Amrabat e l’orizzonte di una cessione che spacca Firenze

Amrabat Mbappé
Viaggio fra le ragioni dei pro e dei contro ad una cessione a gennaio

Filippo Caroli

Qualcuno ha cercato di girarci intorno finché ha potuto, qualcun altro ha lanciato l'allarme fin da subito. Adesso è una tematica destinata a diventare di attualità sempre più stringente. Un po' perché il mondiale è finito e i riflettori sono pronti ad essere puntati altrove, un po' perché il mercato inizierà a brevissimo. La realtà, però, è che il nome di Sofyan Amrabat è destinato a prendersi la scena fiorentina e non solo nel corso delle prossime settimane. Eh già, perché dopo il clamoroso Mondiale giocato dal marocchino, arrivato a sugellare una crescita sorprendente e iniziata in Spezia-Fiorentina lo scorso anno, i fari dei più grandi club d'Europa si sono accesi sul centrocampista gigliato. Ed è chiaro che dire di no a squadroni come Liverpool e Barcellona sia una sfida non da poco e per la Fiorentina, e per lo stesso Sofyan. Ma come porsi di fronte allo scenario di una eventuale cessione a gennaio? Proviamo a sviscerare insieme le ragioni di chi lo vorrebbe blindare e di chi, viceversa, lo lascerebbe andar via subito in caso di offerta all'altezza.

Sofyan via a gennaio, perché sì

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OFFERTA IRRINUNCIABILE - Se le cifre di cui si parla per il trasferimento del marocchino sono verosimili (dai 40 milioni in su) sarebbe sciocco anche solo non valutarle. Amrabat è giovane ma non è più un ragazzino e il suo contratto (opzione compresa) scade nel 2025. Senza contare che una cifra del genere per un mediano di rottura sembra paurosamente elevata (il Napoli ha strappato Anguissa per circa 10 milioni). E chissà che la concorrenza spietata non possa far lievitare la sua valutazione...

VALORE DESTINATO A CALARE - Vendere oggi Amrabat significherebbe massimizzare economicamente la sua cessione. la risonanza delle partite in Qatar è ancora estremamente vivida. Aspettare anche solo giugno, si tradurrebbe nel vedere il suo valore stabilizzarsi su quote più basse. Inoltre, il suo rendimento in Viola da qui a fine stagione potrebbe non essere così straripante come quello offerto al Mondiale (sarebbe anche fisiologico). Il che renderebbe più difficoltosa una cessione a cifre maggiori a fine anno.

RIMPIAZZABILE - Amrabat non sarà mai un giocatore in grado di rubare l'occhio per una veronica nello stretto, un destro a giro al sette o una finta di corpo che manda fuori tempo 3 uomini. Sofyan è uno straordinario mediano interdittore in grado di fare da frangiflutti dinanzi alla difesa grazie allo strapotere fisico e di ripulire palloni per la manovra offensiva. Caratteristiche estremamente funzionali ma anche piuttosto diffuse nel panorama calcistico europeo (e citiamo di nuovo Anguissa a titolo di esempio). Ritrovare un calciatore assimilabile al marocchino potrebbe non essere difficile, se si sa dove cercare.

Amrabat via a gennaio, perché no

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COME SOSTITUIRE? - E l'ultimo 'perché sì' solleva una questione non da poco. Perché l'attuale società Viola ha dimostrato come la sostituzione tecnica dei calciatori che vanno via non è propriamente la specialità della casa. E non stiamo a snocciolare per l'ennesima volta i casi Torreira e Vlahovic. Sostituire Amrabat potrebbe non essere difficile, ma la storia recente autorizza ad essere ben più che scettici a riguardo.

DIMOSTRAZIONE DI FORZA - Abbiamo citato Torreira e Vlahovic, due giocatori la cui cessione ha evidenziato come la Fiorentina, in tempi recenti, non si faccia troppi problemi a far partire i giocatori che si sono distinti in maniera positiva in riva all'Arno. L'eventuale no a una cessione di Amrabat lancerebbe a Firenze e al mondo il messaggio opposto. "Signori, la Fiorentina non è un super mercato, i giocatori forti restano qui". L'ambiente, sicuramente, ne gioverebbe non poco.

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