Rocco Commisso ha chiesto giustamente un po' di pazienza perché non è mai facile entrare nel mondo del calcio e cominciare ad avere risultati, e lo è ancora di più se si viene da una realtà diversa come quella dello sport americano. I primi due anni della gestione Commisso non sono stati esaltanti, e questo è sotto gli occhi di tutti, adesso è però doveroso che una proprietà con possibilità economiche come quella viola inizi a fare uno scatto per elevarsi dalla mediocrità delle ultime stagioni.
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Parola d’ordine: ripartire rifondando la rosa
La prossima stagione deve segnare una svolta nella gestione tecnica della Fiorentina di Commisso dopo due stagioni negative.
Intendiamoci, la cosa non è semplice ma siamo sicuri che ci sia la volontà di provarci cominciando con la conferma di Dusan Vlahovic che con 21 reti ha trascinato la Fiorentina oltre l'ostacolo. Da questa posizione si deve ripartire, e non deve tardare l'annuncio della nuova guida tecnica con cui ricostruire la Fiorentina. Sì perché, Vlahovic a parte, c'è da ricostruire una squadra, o meglio una rosa, con tanti difetti e o si deve fare a braccetto con chi guiderà la Fiorentina. Non mi aspetto il grosso nome perché il feeling dei viola non è al massimo dopo diverse stagioni in tono minore, ma Commisso e i suoi dirigenti potranno giocare la carta della voglia di riscatto di una società importante. Conosciuto il nome dell'allenatore dovranno partire gli acquisti mirati al tipo di gioco espresso dal mister prescelto.
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Chi parte
Proviamo a capire chi lascerà la Fiorentina di certo e chi invece potrebbe lasciare a fronte di una buona offerta. Diversi sono i calciatori a fine prestito o in scadenza di contratto: Malcuit, Barreca, Maxi Olivera, Borja Valero, Eysseric, Caceres e infine Franck Ribery. I primi cinque lasceranno Firenze, Caceres ha molte chances di allungare la sua permanenza a Firenze mentre la conferma o meno del francese dipenderà dall'allenatore e dal progetto proposto. Ci sono poi i probabili partenti: in prima fila Milenkovic e Pezzella. Il serbo ultimamente ha allentato un po' la voglia di lasciare Firenze ma la scadenza di contratto nel 2022 pretende un chiarimento della sua posizione: o allunga il contratto altrimenti la Fiorentina lo dovrebbe perdere a parametro zero fra un anno con una perdita di almeno 20 milioni. Stesso discorso per Pezzella che però ha meno mercato, meno valore anche per via dell'età e di un paio di campionati non esaltanti. L'argentino è destinato a lasciare Firenze mentre per Milenkovic ci sarà da intavolare un discorso con Fali Ramadani che non ha un buon feeling con l'attuale dirigenza viola. Incerta anche la permanenza in viola di Biraghi, ma potrebbe partire solo dopo aver trovato un sostituto all'altezza della situazione.
A centrocampo il più probabile partente è Pulgar anche se il cileno potrebbe stare benissimo in una rosa di una Fiorentina rinnovata ma non con il ruolo di regista e con la quasi certezza del posto da titolare. Se il nuovo allenatore dovesse prediligere un centrocampo a tre per Pulgar ci sarebbe poco spazio, viceversa se il modulo dovesse essere un 4-2-3-1 o un 3-4-2-1 (come quello di Juric) potrebbe essere una buona alternativa ad Amrabat. Borja e Eysseric lasceranno Firenze e servono diversi innesti per affiancare Bonaventura, Castrovilli e Amrabat, ma dobbiamo ricordare che tornare in viola Duncan che non è stato riscattato dal Cagliari.
In avanti di Vlahovic abbiamo scritto, per il resto c'è molto da lavorare perché Kouamè e Callejon non hanno reso secondo le aspettative e Kokorin non ha praticamente mai giocato. Il russo con 3 anni di contratto resterà sicuramente anche perché è utilizzabile in diversi ruoli, per gli altri due ci sarà da aspettare il nuovo tecnico. Certamente non giocando con tre giocatori in avanti la posizione di Callejon si complica, ma lo spagnolo ha un altro anno di contratto abbastanza oneroso e trovare una squadra disposta ad accollarsi il suo ingaggio di 2 milioni netti non sarà impresa facile. Per Kouamè invece potrebbe essere riaperto qualche canale con formazioni inglesi che lo avevano cercato la scorsa estate anche se potrebbe restare a Firenze per un riscatto dopo un'annata deludente.
Cosa serve
Non è facile indicare nomi o ruoli al momento visto che non conosciamo chi sarà il nuovo allenatore, ma indubbiamente viste le partenze annunciate servono titolari in difesa, uno o forse due titolari sulle fasce, un regista e diverse alternative a centrocampo, un rincalzo di ruolo per Vlahovic e alterative come giocatori di appoggio alla prima punta. Insomma un lavoro abbastanza imponente per Pradè e Barone: nessuno chiede loro di costruire subito una Fiorentina vincente da subito, ma la richiesta di tutti, Commisso in primis, sarà quella di iniziare un lavoro che andrà avanti per qualche anno fino alla costruzione di un complesso in grado di lottare stabilmente per tornare in Europa. Chiedo troppo?
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