Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

esclusive

Palladino e Pradè, un rendimento insufficiente o un mercato da rivalutare?

Pradé; Palladino grafica
I dubbi su una stagione che si è accartocciata su sé stessa
Filippo Caroli Redattore 

Non facciamo un torto a nessuno se diciamo che Raffaele Palladino è una delle persone che oggi gode di minor popolarità a Firenze. Inevitabile, dopo il crollo che ha avuto la Fiorentina nel corso della stagione, che l'ha vista, a un certo punto, veleggiare anche al secondo posto in classifica, per poi subire le eliminazioni in Coppa Italia e, soprattutto, in Conference League. Risultati insoddisfacenti, che si sono aggiunti alla mancanza di identità della squadra come principale capo d'accusa. Il rendimento, insomma, per la piazza non ha rispecchiato il reale valore della rosa che, come da ammissione dello stesso Commisso, è il più alto tecnicamente da quando il tycoon ha preso in mano il club viola.

Se la storia è magistra vitae, la Fiorentina quest'anno ha cercato di non commettere, a gennaio, gli errori del passato. Niente cessioni alla Vlahovic o acquisti di poco peso (non ce ne voglia) alla Faraoni. No, nel corso della sessione invernale di mercato hanno lasciato Firenze giocatori considerati superflui, e sono arrivati elementi, almeno sulla carta, di alto valore. Un valore che è stato riconosciuto ampiamente da tutta la piazza e dagli addetti ai lavori. Ma forse il campo ha raccontato qualcosa di diverso.


Perché quello di Zaniolo si è rivelato un acquisto flop, Ndour ha potenziale ma è evidentemente ancora troppo acerbo, Marì è stato utile ma presenta qualche limite e anche lo stesso Fagioli ha mostrato lampi di straordinario talento ma anche preoccupanti flessioni, dovute probabilmente a ciò che lo sta riguardando fuori dal campo. Senza contare il mancato arrivo di due vicari di Kean e Dodò. E allora forse, al rendimento insufficiente della rosa, andrebbe affiancata una rivalutazione di un mercato di gennaio che non ha dato i frutti sperati. La Fiesole, una risposta al quesito su chi abbia le maggiori responsabilità, se l'è già data con la contestazione di domenica scorsa: sia la dirigenza, sia la guida tecnica. A fine stagione vedremo chi se ne prenderà le responsabilità.