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Il giornalismo è morto e in molti stanno poco bene, mettiamola così. Con il sorriso e l’ironia, naturalmente, è bello anche divertirsi.
Si all'analisi profonda, l'Europeo comporta pazienza
—Dico questo perchè il momento di analisi e riflessione si prolunga, anche Goretti è arrivato a Firenze, ha visto Ferrari e Pradè, sta prendendo in mano il suo ufficio. Notizie? Neanche mezza.
Non vi scrivo di Tizio, Caio e Sempronio, il fritto mi piace, ma l’aria fritta cerco di non metterla in tavola. Ci vuole pazienza, quest’anno c’è pure l’Europeo che può regalare delle idee e mettere in mostra dei giocatori, quindi rallenta molte operazioni e può far cambiare obiettivi.
I 3 ruoli cardine su cui investire
—Allora, con il permesso del Dio Pallone, pur non essendo direttore sportivo o allenatore, provo comunque a dire cosa farei per rilanciare una squadra che va sicuramente rimodellata.
Sono tre, secondo me, i ruoli fondamentali sui quali investire. Non dico niente di nuovo, ma i fondatori del calcio raccomandavano sempre una forte spina dorsale e allora ripartirei dal centrale mancino, il regista basso e, ovviamente, il centroavanti. Grande centroavanti, come ha sottolineato Pradè e sono completamente d’accordo tutti i tifosi della Fiorentina del globo terracqueo.
Se ripartiamo da queste tre rotelle del meccanismo di Palladino siamo un pezzo avanti. Sono le rotelle principali, quelle più grosse, quelle che mettono in movimento le altre. Sugli esterni ad esempio, anche Palladino usa molto le corsie, le soluzioni ci sono e di ottimo livello. Gli esterni bassi si chiamano Dodò e Kayode sulla destra, Parisi e Biraghi sulla destra. Parisi, soprattutto. Mi aspetto un rilancio immediato dell’ex Empoli dopo un anno di apprendistato, ha tutto per fare il quinto nell’eventuale 3-4-2-1, ma sa giocare anche a quattro.
Uno degli esterni alti si chiama Nico Gonzalez e dico poco. Se resterà, naturalmente. Sapete che per me nessuno è incedibile, poi naturalmente si tratta di capire chi si compra…Poi c’è anche Kouamè se non diventa pedina di scambio.
E' giunto il tempo delle sentenze
—Comunque non ripartirei da Ikonè che purtroppo ha fallito, ma anche il pensiero di riavere un Sottil da aspettare (sono anni) mi mette un po’ di ansia. A centrocampo terrei soltanto Mandragora. Non è un fenomeno, ma un giocatore affidabile, capace di ricoprire più ruoli, persino il centrale di una difesa a tre se Palladino volesse provare una soluzione simile. A Monza aveva Pablo Mari, difensore più forte, ma tanto per capirci.
Fra le conferme, ovviamente Beltran che ha fatto la conoscenza del nostro e sicuramente sarà un giocatore migliore. Non lo vedo centroavanti nel calcio di Palladino. In quel ruolo serve un goleador, ovvio, ma anche strutturato fisicamente. Per me Beltran è una seconda punta nel 4-4-2, un sottopunta nel 4-2-3-1, ma non lo allontanerei troppo dalla porta.
E gli altri? Anche su Barak va fatta una valutazione finale. E’ stato decisivo per risolvere alcune partite, sicuramente sul rendimento ha inciso il suo problema fisico, ma se mi chiedo cosa abbia fatto Barak in viola sono deluso. Deve giocare, anche per la sua struttura fisica. In questo limbo è peggiorato.
Discorso portiere. Terracciano viene dalla sua miglior stagione. Va bene a Palladino che a Monza ha visto lungo facendo fuori Cragno per Di Gregorio, o no? Poi, ovviamente, bisogna prenderne uno più forte…Christensen non mi sembra in possesso dei fondamentali necessari in Italia. Che fare con Martinelli? I grandissimi hanno giocato alla sua età (Buffon, Donnarumma e altri), ma se ha ancora bisogno di uno step va mandato a giocare.
Tra dubbi e perplessità
—Capitolo Castrovilli e Bonaventura. La proposta c’è stata, si aspettano le risposte. Margini per un accordo? Non lo so. Bonaventura è un giocatore prezioso, ha 35 anni, ma può fare almeno un’altra stagione ad alto livello. Castrovilli è forte, ma pesano gli infortuni e un passato non certamente da cuore viola. La sensazione è che la Fiorentina non abbia fatto e non farà “proposte irrinunciabili” e i due giocatori stiano invece puntando a ingaggi superiori. Non resta che attendere in pace, senza far sparire nessuno.
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