Terzo anno consecutivo di Conference, è ufficialmente questa la dimensione che appartiene alla Fiorentina di Commisso
Anche quest'anno è andata male, "andrà meglio la prossima volta" si dice, ma una parte della piazza, in fondo, sperava che la famosa "prossima volta" non ci fosse. Sì, la Fiorentina anche l'anno prossimo parteciperà alla Conference League, ottenuta tramite l'ottavo posto come l'anno scorso, però questa volta senza penalizzazioni, ma con le 5 squadre in Champions League. Son lontani i bei tempi dell'Europa League e dei quarti posti, che poi "bei tempi" lo diciamo ora, perché al tempo la piazza li criticava aspramente, forse anche esagerando. I veri tifosi criticano, lo fanno per il bene della squadra, perché non vorrebbero mai vedere un appiattirsi delle motivazioni e delle ambizioni, ma, al contrario, vorrebbero sempre una società che ogni anno, passo dopo passo, faccia crescere sempre di più il club. Queste ultime parole non hanno rispecchiato Firenze negli ultimi anni, e forse oggi più di qualcuno se ne è accorto.
“Il passato non si cambia, ma se si cambia il presente si finisce per cambiare anche il futuro.”
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Inutile fare paragoni con il passato, il problema è qui e ora, e va affrontato. I dubbi sulla rosa ormai sono inequivocabili, molti giocatori non hanno né le qualità tecniche né il carisma per indossare la maglia della Fiorentina. Serve dare discontinuità a un progetto che vede tanti giocatori ormai essere a Firenze da tanto tempo. Biraghi e Milenkovic sono questi, non ci giriamo intorno, ormai li conosciamo a memoria, e tralasciamo la partita di ieri dove non hanno sfigurato, anzi, ma non ti daranno mai di più di quello che ti hanno dimostrato. Nico serve davvero? Il secondo giocatore più pagato della Fiorentina e l'acquisto più oneroso della sua storia è questo? Un calciatore (dalle indubbie qualità tecniche) che in Serie A, quest'anno, gli unici due gol alle "big" li ha segnati contro il Napoli (10° in classifica) e contro il Bologna (su rigore). Per non parlare della Conference, dove le ammonizioni (3) superano i gol fatti (2). A Firenze serve altro, serve gente davvero umile che ha bisogno di mettersi in gioco, che ha la fame di voler arrivare, e non giocatori che si sentono subito amati e per qualche giocata ottengono la 10 sulle spalle. Italiano ha espresso la volontà di andarsene? Se così fosse, medaglina e arrivederci. Un grazie per le cose positive fatte ma il mondo è pieno di allenatori. Quello che conta di più è il progetto sportivo.