Rispetto allo scorso anno, dello Spezia è rimasto probabilmente soltanto il nome. Dal discusso addio di Italiano, quasi come si perseguisse una damnatio memoriae nei confronti dell’allenatore Viola, il progetto tecnico è stato completamente ribaltato. La squadra spregiudicata che aveva stupito lo scorso anno ha lasciato spazio ad un gruppo di giocatori che non perde mai la concentrazione e difende con ordine senza mai sembrare arrendevole. La costante, rispetto a una stagione fa, è che gli aquilotti continuano a stupire e quello del Picco rappresenta per la Fiorentina un appuntamento dall’alto coefficiente di difficoltà. Italiano affronterà il suo passato in quella che sembra in tutto e per tutto una battaglia fra ideologie calcistiche.
Ai raggi X
Ordine e sacrificio: lo Spezia targato Motta. Domani una guerra ideologica
Diamo un volto allo Spezia di Thiago Motta. Una squadra totalmente diversa da quella che era di Italiano, ma ugualmente sorprendente
Come detto, lo Spezia di Thiago Motta è una squadra arcigna che fa dell’ordine e della compattezza il suo marchio di fabbrica. Al di là del fatto che i bianchi si trovino in un momento di forma straordinaria (3 vittorie e un pari nelle ultime 4), la squadra di Motta è un avversario per nulla facile da affrontare. Guai però a pensare che lo Spezia sia una squadra rinunciataria e che si chiude all’angolo sperando che un episodio possa premiarla. Maggiore e compagni lasciano volentieri il pallino del gioco all’avversario, è vero, ma la squadra corre bene e chiude gli spazi alla grande non rinunciando al pressing quando annusa la possibilità di recuperare un pallone.
Un undici zeppo di difensori
Grinta e coesione, queste le parole chiave in casa Spezia. Non è un caso che la squadra ligure sia la quarta in Serie A per duelli difensivi e palle intercettate. L’ottimo Erlic e Kiwior, infatti, sono il quinto e il sesto giocatore che intercettano più palloni ogni 90’ nel nostro campionato. E proprio il polacco rappresenta una delle scelte tattiche più riuscite di Thiago Motta. Difensore centrale naturale, Motta lo ha piazzato in mediana al fianco di Jacopo Sala, che nasce terzino. Quello che ne è uscito è una diga che filtra ottimamente e ripulisce i palloni per capitan Maggiore, calciatore che continua a crescere di giornata in giornata.
Un attacco generoso e una scheggia impazzita
Verde e Gyasi, ali imprescindibili nell’11 ligure, rappresentano altre due note molto positive per lo Spezia. E non è raro vederli rientrare con grande abnegazione per tentare un recupero o per coprire una diagonale in difesa. Infaticabili lavoratori, i due esterni sono anche micidiali in ripartenza, citofonare Milan per conferma. Per quanto riguarda il ruolo di centravanti, invece, l’atletismo e la gamba di Nzola hanno lasciato spazio alla forza e alle sponde di Manaj. Abbiamo parlato della clamorosa vittoria degli aquilotti a San Siro. Ecco, contro i rossoneri a decidere la partita è stata l’arma più micidiale di Thiago Motta a gara in corso: Kevin Agudelo. L’ex Viola garantisce all’italo-brasiliano quella dose di estro e imprevedibilità che può risultare esiziale negli ultimi 20 minuti. E certamente potrà contare su degli stimoli in più contro la sua ex squadra.
Insomma, a Firenze si respira ancora il favoloso trionfo di Bergamo. Ma Italiano dovrà mantenere alta la concentrazione per la gara del Picco. Lo Spezia non è un avversario facile, vincere in Liguria questa guerra ideologica sarebbe tutt’altro che banale.
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