Sia chiaro. Nessuno qua si esalta o pensa di poter contare su chissà che tipo di bomber o campione. Molto più banalmente, la Fiorentina ha probabilmente trovato quello che si aspettava quando l'estate scorsa lo prese dallo Spezia. A proposito. Visto che siamo a parlarne, è giusto chiarire una volta per tutte la questione del “l'ha voluto a tutti i costi Italiano”. Non è andata esattamente così. La realtà è che in quei giorni la società aveva praticamente chiuso per Dia (non proprio una prima punta, anzi) mettendo sul piatto tutto il budget spendibile per l'acquisto dell'attaccante tanto richiesto dal mister. Per quello, non considerando il giocatore della Salernitana ideale per il suo gioco, Italiano ha chiesto di fermarsi. Risposta? Questa, a grandi linee: “Ci sono circa 25 milioni da spendere, o prendiamo Dia o Beltran (la formula è stata quella del 12 milioni subito più altri 12 legati ai bonus) e Nzola. Scegli tu”. La scelta, la si può immaginare. Il problema è che il club aveva presentato l'argentino all'allenatore come un centravanti vero cosa che, alla prova dei fatti, si è rivelata a dir poco approssimativa. Questo è successo, e per troppo tempo qualcuno si è nascosto dietro a quella frase. “L'ha voluto l'allenatore”.
Quel che è stato, però, e oggi sarebbe inutile perder tanto tempo nel voltarsi indietro. Molto meglio pensare al presente, e guardare all'immediato futuro. Perché Nzola resta sempre Nzola (un buon giocatore, niente di più, niente di meno) ma viste anche le difficoltà di Belotti poter contare su un centravanti finalmente in salute (di gambe e di testa) può rappresentare un jolly prezioso da calare sul tavolo delle ultime due gare di campionato e, perché no, sul prato verde di Atene.
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