Milenkovic e la sua Serbia vogliono scrivere la storia del proprio paese. Ma dopo la Germania c'è il ritorno a Firenze, con tante domande
Per la Serbia questo non è un Europeo come gli altri, è un evento storico. Infatti post disgregazione della Jugoslavia la nazionale aveva partecipato ad una sola edizione degli Europei, nel 2000, quando però anche il Montenegro era accorpato. Per Milenkovic e compagni sarà una grande responsabilità, a partire da oggi contro l'Inghilterra. Per il centrale viola però sarà anche una grande occasione per "dimenticare" un'annata nel complesso negativa. La squadra è piena di talento, ma spesso i serbi hanno dimostrato di mancare in unione e coesione
Il ritorno a Firenze, fra dubbi e speranze
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Dopo la rassegna tedesca, e un po' di vacanza, Milenkovic tornerà a Firenze. Dove si appresta a vivere l'ennesimo ritiro in maglia viola. In tanti però si stanno facendo delle domande su di lui, cosa farne? Davvero è il calciatore che merita lo stipendio più alto della rosa (3 milioni l'anno). I suoi 7 anni a Firenze sono stati un'altalena, un inizio folgorante, con grandi premesse e big europee su di lui, come Atletico e United. Poi l'assestamento su buoni livelli, e l'arrivo di Italiano. Con il tecnico il feeling a livello umano è stato ottimo, tanto che grazie a lui Milenkovic è rimasto a Firenze. Ma nel triennio non è mai riuscito a fare lo step decisivo, e anzi, nell'ultima stagione è sembrato involuto, incapace di migliorare le proprie mancanze.