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Martinelli, sognando Fiorentina: quale sarà il suo futuro con Palladino?

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Un sogno diventato realtà: Martinelli, contro l'Atalanta, ha esordito nella sua squadre del cuore. Quale sarà il suo futuro?
Matteo Bardelli Redattore 

Nella giornata di ieri, presso l'Affrico, il portiere della Fiorentina, Tommaso Martinelli, è stato premiato al 2° Memorial Davide Astori come "Miglior talento di società professionistica". Anche se non l'ha vissuto di persona, per lui l'ex capitano viola rappresenta un esempio da seguire, che mai dimenticherà.

La sua prima stagione in prima squadra

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In questa stagione in maglia viola ha vissuto tante emozioni, che difficilmente cancellerà dalla sua mente, perché all'ultima giornata di campionato, contro l'Atalanta, è arrivato anche l'esordio in prima squadra, nella squadra che tifa e in cui è cresciuto. Da sottolineare anche la grande parata nel finale su Scamacca, decisiva per la vittoria della Fiorentina. Comunque, è stata ovviamente anche una stagione amara da digerire, soprattutto per la sconfitta in finale di Conference League.


Savorani, Italiano e il rapporto con gli altri portieri

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Martinelli è un ragazzo molto promettente, che ormai da diverso tempo è stato classificato come possibile futuro numero uno viola. È un ragazzo molto semplice, terra terra, che cerca di dare il massimo per migliorarsi in 0gni momento. Lavorare con Savorani è stata una manna dal cielo per lui, perché non sempre capita di allenarsi costantemente con uno dei preparatori dei portieri migliori d'Italia. La stessa crescita di Terracciano ne è un chiaro esempio. Per lui condividere questa prima annata in prima squadra con il numero uno della Fiorentina e Christensen è stato molto importante, perché lo hanno compagnato nella sua crescita, quasi come un padre fa con il figlio.

Quale futuro?

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Sicuramente è stato particolare per il classe 2006 stare tutta la stagione in prima squadra a soli 18 anni. Italiano lo ha cresciuto anche sotto il punto di vista dell'impostazione dal basso, cosa che la Fiorentina sfruttava costantemente con il suo gioco. Adesso, con l'arrivo di Raffaele Palladino in panchina, deve ancora  capire cosa ne sarà del suo futuro, ma il classe 2006 è pronto a vivere qualunque cosa gli verrà messa difronte, sperando, ovviamente, di scalare le gerarchie nella sua squadra del cuore.

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