Da fuori è difficile capire e giudicare. Sulle dimissioni di Palladino manca ancora chiarezza e le versioni si sprecano, con Gattuso fu addirittura firmato un patto di segretezza tra le parti mentre Prandelli parlò in prima battuta di stress, salvo poi successivamente dichiarare: "Stavo sulle palle a tutti, perchè il mio modo di fare era coinvolgere tutti mentre c'era molto individualità, non solo tra i giocatori ma anche a livello di dirigenti". Insomma saranno pure casi diversi, ma forse nella Fiorentina dovrebbero farsi qualche domanda. In primis il presidente Rocco Commisso, chiedendosi se il problema non sia forse in società?
In tutto questo, dopo 24 ore dalla notizia deflagrata a livello nazionale, la Fiorentina resta trincerata in un silenzio. Assordante. Nessuna comunicazione o presa di posizione di fronte ad un allenatore che ha esposto la società ad una figuraccia. Sui canali social ufficiali gli ultimi post sono dedicati alla FacolCup e alla finale scudetto della Primavera. Di Palladino nessuna traccia. Nel mezzo il (contr)attacco della Curva Fiesole verso proprietà e dirigenza che certamente non ha facilitato la situazione.
La speranza è che, come accadde proprio con Gattuso, la Fiorentina sappia trovare una via d'uscita - in quel caso Italiano - che si riveli provvidenziale per far ripartire il progetto sportivo. Ma senza una struttura societaria davvero forte e credibile, l'orizzonte sarà sempre a breve termine, con i calciatori migliori smaniosi di salutare e il prossimo allenatore disposto a dimettersi.
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