Le ultime pagelle strane della stagione. Non solo campo e giocatori ma tutto quanto fa spettacolo
4 alla pioggia. Il 2 giugno di pomeriggio ti aspetti tutto tranne che il nubifragio sotto cui si è giocata Atalanta-Fiorentina. Onore doppio, allora, ai 200 sostenitori gigliati che hanno seguito la squadra anche in questo inutile recupero. Magari, al di là della vittoria del Gewiss Stadium quando si tornerà a giocare - in agosto - tornerà il sole in tutti i sensi.
5 alla scelta di non portare nessun Primavera a Bergamo. Non era il caso di fare figuracce dopo Atene, però l'unico volto nuovo - il portierino Martinelli - alla fine se l'è cavata. E se è stato giustamente dato spazio anche al "desaparecido" Infantino ed a Faraoni, concedere qualche minuto a Comuzzo o concedere la passerella a qualche ragazzo di Galloppa poteva avere un senso.
6 alla classifica finale. 60 punti, 4 in più dello scorso anno che valgono l'ottavo posto e l'ennesima partecipazione alla Conference. Magari non si poteva fare di più con questa rosa, ma il punto è proprio quello: il mercato di gennaio è stata una grande occasione sprecata.
6,5 al triennio di Italiano. La separazione ora è ufficiale. Il ds Pradè ha confidato che sperava ci ripensasse, ma l'allenatore aveva deciso da tempo che se ne sarebbe andato al di là della finale. Ha lavorato bene a Firenze, disconoscerlo non sarebbe corretto. Per i suoi 3 anni merita una sufficienza piena, peccato sia sempre mancato l'acuto.