- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
BERGAMO, ITALY - NOVEMBER 30: Paolo Vanoli, Head Coach of Fiorentina looks on prior to the Serie A match between Atalanta BC and ACF Fiorentina at Gewiss Stadium on November 30, 2025 in Bergamo, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
"Basta con il 3-5-2, va cambiato qualcosa", è una frase ripetuta da numerosi tifosi viola. In molti si aspettavano da Paolo Vanoli un cambio modulo, una rottura con il passato. Eppure il tecnico ex Torino ha mantenuto il modulo scelto da Raffaele Palladino lo scorso anno, e da Pioli ad inizio stagione. Una delle soluzioni tattiche più richieste sarebbe quella del 4-3-1-2, un modulo però ormai calcisticamente desueto. Chiaramente la rosa della Fiorentina è imbottita di centrocampisti e di prime punte, quindi nella classica lavagnetta, il "rombo" avrebbe assolutamente una sua valenza teorica. Eppure questa è una soluzione non più utilizzata nel calcio moderno . Avvalendoci di un'accurata analisi di The Athletic, andiamo ad analizzare i possibili punti di debolezza di questo schema, associandolo alla rosa viola.
Il rombo è stato un modulo che ha avuto il suo apogeo a metà anni 2000. Il porto di Josè Mourinho vinse la Champions del 2004 proprio così. Il miglior esponente del 4-3-1-2 è stato il Milan di Carlo Ancelotti, che spesso passava anche al 4-3-2-1 con l'inserimento di Rui Costa, l'albero di Natale tanto caro a Silvio Berlusconi. Addirittura fra il 2006 ed il 2010 oltre il 30% delle italiane si avvaleva del rombo, ma cosa è cambiato? L'intensità del calcio moderno ha contribuito alla scomparsa del 4-3-1-2. Il dominio del 3-5-2 e del gioco di catena sulle fasce ha reso impraticabile il rombo, vista la sua totale assenza di presenza ai lati del campo. In questo schema sarebbero i centrocampisti ad allargarsi, oppure i terzini a salire, ma lasciando grandi spazi alle proprie spalle, e senza la copertura dei 3 centrali. Dal ritorno delle difese a 3 negli anni 10', dettate dal Napoli di Mazzarri, dall'Udinese di Guidolin e dalla Juve di Conte, il rombo è quasi sparito. Inoltre la compattezza a centrocampo in fase di possesso facilita il pressing a uomo avversario, che può così concentrarsi in pochi metri, senza grandi scambi di posizione su porzioni ampie di campo a scombinare i piani.
Sempre secondo The Athletic, le squadre italiane che dal 2021 al 2025 usano il 4-3-1-2 si aggirano tra il 7 ed il 2%. La Fiorentina giocherebbe con una difesa a 4, composta idealmente da Dodò, Pongracic, Ranieri e Gosens. Il centrocampo potrebbe contare su palleggiatori come Fagioli e Nicolussi, e giocatori di gamba come Sohm. Sulla trequarti agirebbe Gudmundsson, dietro a Kean e Piccoli. Sulla carta un incastro quasi ottimale, ma come abbiamo scritto qui sopra, le difficoltà non mancherebbero. A questo si aggiunge il fatto che la Fiorentina non dispone di un mediano di rottura, o di un centrocampista in grado di recuperare numerosi palloni. Inoltre i 3 attaccanti dovrebbero sottoporsi ad un lavoro di pressione intenso, cosa che raramente Gudmundsson ha garantito. Vanoli sorprenderà tutti passando al rombo, oppure cercherà di migliorare i meccanismi del classico 3-5-2?
© RIPRODUZIONE RISERVATA