Due sole partite possono davvero aver fatto cambiare i giudizi all'interno della società? Anche perché l'annuncio è arrivato alla vigilia di una sfida difficilissima (che la Fiorentina comunque ha vinto nei 90') e coi viola all'ottavo posto in classifica. La sensazione diffusa (che può anche essere sbagliata) è che ci sia stato un cortocircuito ai piani alti del Viola Park. Per quale motivo, se la necessità era quella di riflettere, si è deciso di fare una scelta così forte con la stagione ancora in bilico? E per citare Loretta Goggi, che fretta c'era? Il rinnovo non è frutto di una trattativa con l'allenatore ma di aver semplicemente fatto scattare una clausola presente nel suo contratto. Liberissimo il club di farlo nei modi e nei tempi che riteneva più opportuni, ma se non c'era totale certezza del lavoro del tecnico, perché non attendere la fine della stagione?
Un rinnovo, due partite e mille contraddizioni, nell'attesa che qualcuno faccia definitivamente chiarezza. Nel frattempo resta una Fiorentina che avrebbe dovuto essere ambiziosa ma che oggi rischia di terminare una stagione all'esatto opposto. D'altronde tutto è soggetto a un continuo mutamento, disse qualcuno un po' di tempo fa.
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