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Un rinnovo e mille contraddizioni

Un rinnovo e mille contraddizioni - immagine 1
Dall'annuncio del rinnovo alle dichiarazioni di Pradè. Una sola domanda: che è successo?
Filippo Caroli Redattore 

Qualcuno una volta disse che nulla si crea e nulla si distrugge ma che tutto si trasforma. Qualcun altro, più di un millennio prima, disse, nella formulazione del suo Panta Rei, che la realtà è in continuo mutamento e non è mai la stessa ogni volta che la osserviamo. Trasformazioni e mutamenti che possono essere anche estremamente repentini. A Firenze, negli ultimi sei giorni, ce ne siamo accorti.

Il rinnovo di Palladino arrivato mercoledì scorso ha stupito un po' tutti. Non solo perché è arrivato a stagione in corso e all'insaputa di tutti, ma anche per i dubbi che, almeno una parte della piazza, ha più o meno sempre nutrito per questo allenatore. Nonostante questo, la scelta del club è stata presa con forza e la fiducia nei confronti di Palladino è stata rinnovata nero su bianco. Da quel mercoledì ad oggi sono passati sei giorni e viene da chiedersi come si sia passati da un attestato di fiducia incondizionata a dichiarazioni (non le prime stagionali) in cui si mette sul banco degli imputati in maniera per nulla velata il lavoro dell'allenatore.


Due sole partite possono davvero aver fatto cambiare i giudizi all'interno della società? Anche perché l'annuncio è arrivato alla vigilia di una sfida difficilissima (che la Fiorentina comunque ha vinto nei 90') e coi viola all'ottavo posto in classifica. La sensazione diffusa (che può anche essere sbagliata) è che ci sia stato un cortocircuito ai piani alti del Viola Park. Per quale motivo, se la necessità era quella di riflettere, si è deciso di fare una scelta così forte con la stagione ancora in bilico? E per citare Loretta Goggi, che fretta c'era? Il rinnovo non è frutto di una trattativa con l'allenatore ma di aver semplicemente fatto scattare una clausola presente nel suo contratto. Liberissimo il club di farlo nei modi e nei tempi che riteneva più opportuni, ma se non c'era totale certezza del lavoro del tecnico, perché non attendere la fine della stagione?

Un rinnovo, due partite e mille contraddizioni, nell'attesa che qualcuno faccia definitivamente chiarezza. Nel frattempo resta una Fiorentina che avrebbe dovuto essere ambiziosa ma che oggi rischia di terminare una stagione all'esatto opposto. D'altronde tutto è soggetto a un continuo mutamento, disse qualcuno un po' di tempo fa.