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al centro del villaggio

Totem Gosens: il vero valore delle parole di un “pontefice”

Gosens
La Fiorentina ha scelto l'uomo migliore da far parlare alla vigilia di una partita che molto, se non tutto, determinerà della primavera 2025
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Strano, vero? Accostare così due parole, totem e pontefice, appartenenti a sfere di linguaggio che rimandano una a culti pagani, l'altra alla cristianità. Ma non è un caso se "pontefice" è tra virgolette. No, non stiamo proponendo Gosens come prossima Santità, non mischieremmo mai sacro e profano. Ma vogliamo rendere un piccolo omaggio allo spessore di un professionista del pallone, ma anche di un asceta della mente umana, come Robin.

Il risolino che si era dipinto sul viso di alcuni alla vista di quel cappellino un po' iachiniano in conferenza stampa si è tramutato in un'espressione attenta alle risposte del tedesco. Risposte che, presto, sono diventate richieste. "Aiutateci in questo momento difficile". Gosens si è sempre distinto per acume e profondità di analisi, ma solo se ci soffermiamo sulle parole che, lui madrelingua tedesco, ha scelto in italiano, possiamo comprendere il vero valore di questo singolo.


Il vero potere è il servizio

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Mettiamo da parte i dati che Gosens registra in campo (4 gol e 7 assist in 32 partite), che di per sé sono strepitosi per un esterno sinistro della Fiorentina. L'ex Atalanta, dall'alto del suo passato in Champions League, mette in primo piano l'aiuto, dato e richiesto. Il vero potere è il Servizio, ha detto Papa Francesco, ma ancora una volta, giuriamo, non è la beatificazione di un calciatore il nostro obiettivo. Semmai il servizio inteso come assist vincente, come i due messi a segno nella gara di andata contro il Panathinaikos.

No, Gosens con l'umiltà di chi ha fatto dello sport preferito la propria professione, si "limita" a farsi totem, termine che in etnologia indica uno spirito protettivo, attorno al quale i compagni possono radunarsi. Ma dirige le sue parole anche all'esterno di questo cerchio, aprendolo alla comunità che alla Fiorentina dedica tempo ed energie, costruendo un ideale ponte. Ed è questo che vuol dire "pontefice", costruttore di ponti: nel caso del Papa fra l'uomo e Dio, nel caso di Gosens fra la Fiorentina e il suo popolo. Che mai come oggi, negli ultimi anni, è chiamato a riunirsi al centro del villaggio.

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