Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS esclusive gli opinionisti Sabato sapremo se la Fiorentina si salverà. Basta inutili ottimismi e parole vuote

esclusive

Sabato sapremo se la Fiorentina si salverà. Basta inutili ottimismi e parole vuote

Sabato sapremo se la Fiorentina si salverà. Basta inutili ottimismi e parole vuote - immagine 1
Vanoli per il Sassuolo starebbe provando un 4-2-3-1 che diventa 4-4-2 in fase di non possesso palla
Enzo Bucchioni Editorialista 

La partita con il Sassuolo è uno spartiacque per la salvezza, forse il momento decisivo della stagione. Ovviamente siamo ben oltre l’incredibile, è imbarazzante scriverlo, ma la realtà è questa e bisogna prenderne atto. Fare punti, vincere con una gara vera, è praticamente obbligatorio. Inizia da qui un ciclo di partite sulla carta abbordabili, quelle alla portata della Fiorentina, quelle che non puoi più sbagliare, quelle che ti devono dare i punti e la carica per iniziare una lunga e difficile risalita. Ribadiamolo forte e chiaro: la Fiorentina deve vincere. Lo so, lo scriviamo da mesi, ma adesso il tempo stringe, le soluzioni cominciano a scarseggiare, la strada sta diventando sempre più stretta e in salita: la classifica parla chiaro. Soltanto una vittoria potrebbe avere il sapore di una vera inversione di tendenza, solo i tre punti darebbero la forza per riprendere slancio e consapevolezza. Lo so che nelle difficoltà è saggio accontentarsi di tutto, anche del punticino, ma con il Sassuolo potrebbe non bastare, è finito il tempo dei brodini. Il pari su un campo del genere sarebbe soltanto un altro segnale di difficoltà non superate, di incertezza e di polemiche. E’ pronta la Fiorentina per vincere la prima gare stagionale? Non lo sappiamo. Sono settimane che sentiamo dire “siamo vicini”. L’ultimo a dirlo è stato il direttore generale Alessandro Ferrari. E’ davvero la volta buona per i primi tre punti?

Ma grazie di che?

—  

Lo scopriremo sabato, ma la comunicazione della società viola è inquietante. Stanno ballando sul Titanic, forse non l’hanno ancora capito. Sarebbe ora di finirla con le scuse, ma anche di ingaggiare premurosi amici che se la prendono con lo stadio pieno di lavori. Peccato fosse così anche l’anno scorso. Alla festa degli auguri del Natale Viola, rispondendo sul momento che si sta vivendo in società, mi ha fatto impressione sempre di Ferrari che ha detto testuale “Vedo una bella atmosfera”, con tanti grazie praticamente a tutti. Ma grazie di che? A nessuno piacciono i funerali, figuriamoci quelli prima del tempo, ma sarebbe ora di adottare una strategia diversa, dall’inutile ottimismo con sorrisi incorporati è arrivato il momento di passare al sano e duro realismo capace di scuotere e di mettere tutti di fronte alle loro responsabilità, presenti e future. La Fiorentina non vuole andare in Serie B, ma neppure Firenze. Questo deve essere chiaro. Ma si sono resi conto di essere ultimi in classifica? Lo sanno cosa si dovrebbe fare in certe situazioni? Nessuno, ovviamente, ha la ricetta, ma sbandierare questa fiducia e pensare che adesso l’appoggio della curva ribadito spesso possa bastare a far vincere le partite è ardito. Dov’è la società? In mezzo a questo caos per ora calmo c’è finito pure Vanoli che non ha trovato di meglio da raccontare se non la sua enorme emozione nell’essere entrato al Viola Park. Un Eden, praticamente.

Mettersi l'elmetto e combattere

—  

Fuori, più banalmente, sono ancora in attesa di capire come farà a portare la Fiorentina fuori da questo psicodramma. Ieri i cronisti raccontavano di allenamenti diversi, del possibile ricorso a un modulo nuovo, probabilmente con la difesa a quattro. Posso soltanto aggiungere “Dio lo volesse”. L’ho già scritto e lo ripeto: il tempo è scaduto. Le prime quattro Fiorentina di Vanoli sono troppo simili a quelle di Pioli, serve un taglio netto col passato nel modo di giocare e nel modulo. Se non si trova la strada del gioco, ho auspicato il passaggio alla concretezza, al pragmatismo, all’utilitarismo, al cinismo, magari adottando un calcio antico “primo non prenderle”, barricate, difesa e contropiede. Credo non ci sia altra strada dopo aver incassato 21 gol con altri 5-6 salvati da De Gea. Il 4-4-1-1 potrebbe essere un modulo che aiuta. Non è matematica, ovviamente, non ci sono certezze, ma qualcosa di diverso va fatto. Vanoli starebbe provando il 4-2-3-1 che poi è la stessa cosa, basta abbassare in fase di non possesso gli esterni alti sulla linea dei centrocampisti. Tanto più che non vedo un 4-2-3-1 offensivo visto che mancano gli esterni alti. Al massimo in quella posizione ci possono andare Parisi, Fazzini, Gosens (se recupera) o Dodò, con Gud sottopunta. Comunque, l’unica cosa importante è l’aver resettato i sogni di gloria e compreso le difficoltà enormi del momento. Rimboccarsi le maniche, mettersi l’elmetto e combattere è l’unica ricetta. Ma non a parole…