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Richardson e quel gol al Metz nel 2023 che lasciò tutti a bocca aperta

Richardson e quel gol al Metz nel 2023 che lasciò tutti a bocca aperta - immagine 1
Il racconto della rete del marocchino decisiva per le sorti della Ligue 2 del 2022/2023
Matteo Torniai

Amir Richardson è il nuovo colpo di mercato della Fiorentina. Fisicità, estro e lunghe leve. Queste le caratteristiche che lo hanno fatto primeggiare nella scorsa stagione, in particolare nell'ultima Olimpiade portando il Marocco ad un risultato storico, il raggiungimento della medaglia di bronzo.

La sua storia parte da lontano, l'amore del padre per il basket lo ha sempre influenzato, ma alla fine la sua vocazione con la palla era più con i piedi che con altro. La sua storia nel "calcio che conta" parte nelle giovanili del Nizza per poi alternarsi a più riprese tra Le Havre in Ligue 2 e Reims in Ligue 1.


Due stagioni fa, in un qualsiasi Metz-Le Havre di Ligue 2, ecco la dimostrazione di tutte le abilità del centrocampista classe 2002. Un match qualsiasi? Niente affatto; non a caso in quella stagione 2022/2023 del secondo campionato francese, a trionfare sarà proprio il Le Havre con il Metz secondo a solo 3 punti di distanza. Quella sfida del 13 marzo, finirà 1-1 e a siglare il pareggio è proprio Richardson.

Palla sulla sinistra, inserimento da quasi mezzala pura, uno contro uno sulla linea di fondo, palla da una parte, braccio "ad alettone" per tenere lontano l'avversario e mancino folgorante sotto l'incrocio dei pali opposto.

Insomma, rete sinonimo di forza, potenza e consapevolezza dei propri mezzi fisici. A Firenze già abbiamo sperimentato la ricerca di un simile giocatore, ma in un'altra posizione, M'bala Nzola passato ora al Lens. In lui si è sempre cercata la massimizzazione di quella forza fisica dimostrata a La Spezia, ma spesso l'attaccante angolano ha dato l'impressione di non essere al 100% consapevole delle qualità che la sua forza fisica poteva offrire, a lui in primis, ma soprattutto alla squadra. Qui invece cambia la visione e questa rete ne è la dimostrazione.

Lo stesso Richardson nel parlare di questo episodio decisivo, in un'intervista a sofoot.com, racconta:

Nel mio gol a Metz, vedo che in me c'è un qualcosa di istintivo nell'allontanare e tenere a distanza i difensori con il mio corpo. L'uso delle braccia è sicuramente uno dei resti degli anni in cui giocavo a basket con mio padre negli States. Quando la palla è in mio possesso serve utilizzare ogni mezzo possibile per non perderla.

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