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Quando Parisi a Firenze veniva considerato il “salvatore della patria”
Dicesi “salvatore della patria” chi, o anche ciò che, salva da un pericolo, materiale o spirituale. Fabiano Parisi è stato tutto questo per i tifosi viola, almeno per un tratto della sua carriera a Firenze.
La stagione 2023-24 era la sua prima in maglia viola: è arrivato dall’Empoli per circa 10 milioni di euro come vice Biraghi. Una cifra tutt’altro che irrisoria, soprattutto per un ruolo che all’epoca era ben coperto dall’ex capitano della Fiorentina. Strapparlo alle grinfie della Juventus non è stato semplice, ma la società viola ha sposato pienamente il progetto legato al giovane terzino, considerato uno dei migliori talenti del calcio italiano. Un’operazione agevolata anche dal procuratore di Parisi, lo stesso di Cristiano Biraghi.
Tutto sembrava apparecchiato per un’operazione all’insegna del talento e della gioventù, con il numero 65 destinato a diventare il futuro terzino titolare della Fiorentina. Eppure così non è stato, nonostante premesse molto positive. Sono bastate infatti poche partite per far scoppiare il caso Biraghi.
L’ex capitano viola ha spesso diviso la piazza fiorentina e il Franchi chiedeva a gran voce la titolarità dell’ex Empoli. Vincenzo Italiano, però, ha continuato a dare fiducia al proprio capitano, alternandolo proprio con il terzino classe 2000. Questo ha scatenato l’ira del tifo viola, che ha trovato un ulteriore pretesto per attaccare — spesso ingiustamente — l’attuale allenatore del Bologna.
Quando la Fiorentina non vinceva, sembrava sempre che la colpa fosse della mancata presenza di Parisi in campo: una dimostrazione evidente della fiducia che il Franchi riponeva nelle sue capacità. Tuttavia, non è andato sempre così. Vincenzo Italiano ha deciso infatti di schierarlo sulla fascia destra in Fiorentina-Juventus.
Fatale è stato l’errore in diagonale che ha portato al gol di Miretti. Da quel momento, l’ex Empoli è entrato in un tunnel di negatività durato fino alla gara di domenica contro l’Udinese. E il destino ha voluto che proprio in quella stessa posizione — quella che era costata cara nel Fiorentina-Juventus del 2023, seppur leggermente più avanzata — Parisi trovasse la sua rinascita.
Una parabola discendente che ha messo Parisi costantemente in discussione: prima con Italiano, poi con Palladino e infine con Stefano Pioli. L’ex allenatore del Monza non ha sviluppato un grande feeling con lui, anzi, e la presenza di Robin Gosens, titolare inamovibile, non ha favorito certo il suo exploit.
Durante l’estate, è stato lo stesso Pioli a inserirlo nella lista dei partenti, ma non sono mai arrivate offerte concrete per il terzino. In casa Lazio, però, si vociferava che Maurizio Sarri avrebbe fatto carte false pur di averlo con sé a Roma.
Adesso, però, la Fiorentina ci penserà due volte. Con forza e sacrificio, Parisi si è conquistato la titolarità e contro l’Udinese ha messo in campo una prestazione mai vista da quando veste la maglia viola.
È questo il vero Parisi? Parma sarà una prova interessante per capire se l’ottima prestazione di domenica sia stata soltanto un’illusione.
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