A sette anni di distanza, l’esperimento tattico potrebbe essere riproposto. E sempre con Stefano Pioli sulla panchina della Fiorentina. Comuzzo 2025-26 come Milenkovic nel 2018-19? Possibile, probabile. L’attuale difensore viola, infatti, potrebbe essere impiegato come braccetto di destra bloccato nella difesa a tre (e questo già dalla partita contro il Pisa). Esattamente come fu schierato il serbo da Pioli.

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Pioli ritenta con Comuzzo l’esperimento Milenkovic? Sì, ma manca un tassello
Un tuffo nel passato
—Nella primavera 2018 il futuro campione d'Italia col Milan stava già pensando a una modifica tattica per il classe 1997 in vista della stagione successiva. “Trasformarlo” da centrale alla vecchia maniera a difensore semi-esterno (una sorta di difesa "a tre e mezzo"). Il modello era Branislav Ivanovic, giocatore che ha fatto la storia recente del Chelsea. L’esordio di Milenkovic nella stagione 2018-19 nel suo nuovo ruolo fu sorprendente. 26 agosto 2018, seconda giornata di campionato, la prima al Franchi. L'avversario è il Chievo. Ottavo minuto: Giaccherini sovrastato, recupero palla alto e botta di destro da fuori area alla quale Seculin non può che arrendersi. Per la cronaca: la Fiorentina schiantò i clivensi con un rotondo 6-1 e Milenkovic avrebbe segnato altri due gol in quella Serie A.
Il serbo ha sempre speso parole al miele nei confronti di Pioli, anche in relazione alla sua trasformazione tattica. “Con Pioli giocavo come terzino destro. Avevo Chiesa davanti a me che giocava sulla fascia destra lungo l'esterno e Pioli lo ha abbinato in modo che io fossi il terzino che avanzava poco e Chiesa aveva la libertà di non rientrare”: dichiarazioni dell’attuale difensore del Nottingham Forest datate 14 novembre 2023.
C'è una differenza
—Vale, quindi, l'equazione Milenkovic = Comuzzo? Pioli in conferenza ha ammesso che, sì, "Comuzzo può giocare decentrato sulla linea arretrata". E anche Palladino ha già esplorato questa soluzione nel freddo inverno scorso, senza troppi acuti a dire il vero. Ma no. Non fosse altro perché nel calcio c'è un numero indefinito di variabili e imprevisti. E anche perché Pietro, giocatore diverso da Nikola per caratteristiche e fisico, ne deve fare ancora tanta di strada anche solo per avvicinarsi a quest'ultimo. Inoltre oggi davanti non c'è nessun Chiesa: Comuzzo giocherebbe basso con davanti Dodò, un altro terzino, tutt'al più un tornante, perché di ali da coprire con un terzino bloccato, nella Fiorentina di oggi, non ce ne sono.
Certo, non è la prima volta che si parla di un cambio tattico di tal genere. Era già successo ad Antonio Rudiger alla Roma e ad Andrea Barzagli alla Juventus, spostati rispettivamente da Luciano Spalletti e da Antonio Conte dal centro al corridoio di destra. Ed è proprio qui, vicino alla linea di margine campo, che il tedesco e l'italiano sono diventati grandi. E che dire, venendo all'attualità, di Fikayo Tomori? Grazie alla sua fisicità, aggressività e velocità, l'inglese "scoperto" da Paolo Maldini è stato un pilastro al centro della retroguardia rossonera nella stagione del diciannovesimo scudetto (2021-22). Massimiliano Allegri lo ha "ridisegnato" braccetto di destra, non proprio terzino ma spesso largo a coprire Saelemaekers. In quest'avvio di stagione l'ex Chelsea ha messo anche la firma sul cross assist per il gol dell'1-0 di Leao in Coppa Italia contro il Bari.
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