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Perché riscattare Fagioli conta di più che tenere Moise Kean

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Non è così, ma se la Fiorentina si ritrovasse davanti a una scelta: Moise Kean o Nicolò Fagioli? Ecco perché riscattare il centrocampista vale di più che trattenere l'attaccante
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

Moise Kean e Nicolò Fagioli. Un passato simile, un presente gioioso e un futuro pieno di ambizioni e grandi progetti. Al centro c’è la Fiorentina di Rocco Commisso che, tra Conference League e sogno Champions, sta rilanciando questi due talenti nel calcio che conta. Entrambi, ormai lo sappiamo bene, si sono lasciati alle spalle un passato travagliato e ricco di incomprensioni. Entrambi per motivi diversi, ma con la consapevolezza che il loro talento, prima o poi, sarebbe sbocciato. Serviva l’amore di Raffaele Palladino, certo, ma ciò che conta è che adesso Firenze si gode due italiani pronti a trascinare la Fiorentina e la Nazionale di Luciano Spalletti. Detto ciò, ecco perché riscattare il centrocampista è più importante che trattenere Moise Kean.

Chiariamo subito: si parla di due giocatori fortissimi, e la Fiorentina, per crescere, deve puntare su entrambi anche in futuro. Ed è proprio ciò che Rocco Commisso intende fare in vista della prossima stagione. Ma se la dirigenza viola fosse costretta a scegliere, trattenere Nicolò Fagioli sarebbe la decisione più giusta per il bene della squadra.


Per capire questo concetto, bisogna partire da Moise Kean. L’ex Juventus, infatti, ha una clausola rescissoria fissata a 52 milioni di euro, valida dal 1° al 15 luglio. L’obiettivo del club viola è quello di fargli firmare un nuovo contratto, con un ingaggio ben superiore ai 2,2 milioni attualmente percepiti. Con la speranza, ovviamente, che Kean scelga di credere fino in fondo nel progetto Fiorentina.

I numeri dell’attaccante viola sono impressionanti, e diversi club europei si stanno già muovendo con decisione per accaparrarsi il suo talento. Nonostante ciò, un suo eventuale addio non rappresenterebbe comunque una "catastrofe" sportiva. O almeno, non quanto lo sarebbe il mancato riscatto di Nicolò Fagioli. Perché Moise Kean, alla luce della splendida stagione in corso e delle sue esperienze passate, ha dimostrato che per rendere al meglio ha bisogno del contesto giusto e del giusto affetto — per usare le parole di Raffaele Palladino.

Fagioli, invece, sembra possedere una qualità e un talento fuori dal comune, che vanno oltre il contesto: squadra, allenatore o piazza che sia. Certo, la figura di Palladino è stata importante anche per lui, ma sembra essere meno determinante rispetto a quanto è stato per Kean.

E poi, vale sempre la stessa regola nel mercato: non conta chi vendi, ma come lo sostituisci. Moise Kean può essere unico, ma è comunque più facilmente sostituibile rispetto a un giocatore come Nicolò Fagioli. Sarà per quel lancio di 80 metri a San Siro, o per il suo modo naturale di “dare del tu” al pallone. Ma trovare un altro come lui, oggi, sembra davvero complicato.

Il centrocampista viola ha un diritto di riscatto fissato a 13,5 milioni di euro, che diventa obbligo in caso di qualificazione alle coppe europee. Commisso farà di tutto per riscattarlo comunque, ed è ciò che sperano tutti i tifosi viola.

Scegliere non piace mai a nessuno, e se tutto andrà come deve andare, forse nemmeno la Fiorentina di Raffaele Palladino sarà costretta a farlo. Ma se così non sarà, una scelta dovrà pur essere fatta: Fagioli più di Kean. Potrà far male oggi, ma un domani... chissà.