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Perché la Fiorentina prende Viti? Numeri, confronto con Ranieri e un ricordo infelice

Viti a Firenze, perché? Una chiave di lettura riguardo questa scelta da parte della società viola
Matteo Torniai Redattore 
Viti

Con l'ingaggio di Mattia Viti, la Fiorentina che tipo di investimento ha intenzione di fare?

Il difensore classe 2002 è reduce da una stagione (personale) positiva con l'Empoli e ha convinto la dirigenza viola non solo per le sue qualità tecniche e fisiche, ma soprattutto per l’efficacia dimostrata in campo, certificata dai numeri.

Secondo i dati raccolti da Kickest.it, Viti, tra i difensori di categoria, si è distinto come uno dei migliori del campionato in diverse voci statistiche chiave:

  • 2º per palloni rubati: ben 90 in stagione, a conferma della sua capacità di leggere il gioco e intervenire con tempismo.
  • 6º per palloni intercettati (46): segno di grande attenzione tattica e intelligenza posizionale.
  • 11º per duelli vinti (160): un dato che evidenzia la sua solidità nei corpo a corpo, anche contro attaccanti più esperti.
  • 7º per tackle riusciti (64): efficacia nei contrasti e aggressività controllata.
  • Solo 3 ammonizioni in 30 presenze e 2576 minuti giocati: una statistica che racconta di un difensore pulito, che sa essere duro ma corretto.
  • 30 falli complessivi: media di un fallo a presenza
  • Quello che colpisce di più del profilo di Viti è proprio l’equilibrio tra aggressività e disciplina, una qualità rara in un difensore così giovane. Un giocatore che sfida, che predilige l'uno contro uno, e che ne esce, nella maggior parte dei casi, vincitore in modo pulito. La scorsa stagione, ha giocato come terzo di sinistra (mancino di piede) nella difesa di D'Aversa ritrovando, dopo la parentesi non fortunata in Francia, minutaggio e fiducia.