La ricerca di un allenatore per la Fiorentina è tutt'altro che finita. Dopo che la trattativa con Pioli ha subito una brusca fermata (in seguito alle voci che indicano il parmense come prossimo CT della nazionale), la dirigenza viola ha virato la sua attenzione su candidati alternativi, in modo da non farsi trovare impreparata. Uno di questi è proprio Thiago Motta. L'italo-brasiliano è reduce da un'esperienza disastrosa in quel di Torino e certamente troverebbe in Firenze la piazza giusta per ripartire col piede giusto. Ciononostante, qualche scetticismo rimane; uno su tutti il ritrovarsi in rosa due giocatori come Fagioli e Kean, "bocciati" dal lui alla Juve e rifioriti nel mentre a Firenze. Questo articolo, però, vuole andare ad analizzare il perché, nonostante qualche ferita da rimarginare, Thiago Motta può essere un altro candidato ideale alla panchina viola.


Toto allenatore
Fagioli e Kean snobbati, flop Juve: perché la Fiorentina pensa lo stesso a Motta
Allenatore "giochista" dall'inizio alla fine
—Sin dagli albori della sua carriera da allenatore alle giovanili del PSG, Motta ha sempre dato un'impronta marcata della sua filosofia di gioco. Dal provocatorio 2-7-2 col portiere a centrocampo, al portiere primo attaccante e attaccante primo difensore, in tutte le sue esperienze l'ex nazionale ha sempre imposto le sue idee.
Pressing alto a tratti estremo, possesso palla, gioco palla a terra basato sui movimenti e inserimenti negli spazi sono la base del suo calcio. Insomma, una filosofia "giochista" già vista a Firenze durante i 3 anni di Italiano e invocata a gran voce dal popolo fiorentino quando lo stile più "pragmatico" e meno vistoso di Palladino aveva smesso di portare risultati. Certamente, da questo punto di vista Motta porterebbe un'idea di calcio ben più offensiva del tecnico precedente e forse anche più apprezzata dai tifosi.
Tanti errori a Torino, ma a Bologna ha vinto con le sue idee
—È innegabile che a Torino Motta abbia dimostrato di essere ancora un allenatore molto "giovane". Il tecnico, ha faticato a gestire le difficoltà di risultati e lo spogliatoio da un punto di vista meramente umano. Detto questo, non è il primo allenatore che stecca alla prima esperienza in una panchina pesante. Ricordiamo come Gasperini venne esonerato dopo solo 5 partite alla guida dell'Inter e, salvo aver reso lui stesso l'Atalanta una big, ci sono voluti altri 14 anni prima che un'altra chiamata importante arrivasse. A Bologna, Thiago Motta si è dimostrato capace di guidare una squadra, anche non di prima fascia, ad una qualificazione miracolosa in Champions League che mancava da 60 anni e che a Firenze manca dalla lontana stagione 2009/2010.
Il capoluogo toscano, sotto questo aspetto, potrebbe appunto dimostrarsi l'ambiente perfetto per l'italo-brasiliano. Difatti, la pressione dei risultati è sì presente ma non è una conditio sine qua non come a Torino e forse proprio per questo è più probabile delle soddisfazioni possano arrivare. Ci teniamo a sottolineare come Motta troverebbe a Firenze un giocatore come Ikoné voluto a più riprese nel suo periodo a Bologna e che sembra essere rinato nel suo periodo di prestito a Como, con un altro propositivo come Fabregas.
E con Fagioli e Kean?
—Adesso arriviamo alla parte più spinosa, che più di tutti alimenta gli scetticismi generali. Come potrà essere il rapporto con Fagioli e Kean, "bocciati" aspramente dal tecnico e che a Firenze hanno trovato il luogo giusto nel quale sbocciare? Dichiarazione recente di Motta al Corriere della Sera: "L'unico errore è stato cedere Nicolussi Caviglia". Non i due viola, quindi.
La questione è molto complessa e chiaramente sembra essere la complicazione maggiore per un eventuale approdo dell'ex Juve a Firenze. D'altro canto però, è giusto considerare come tutti e tre siano dei professionisti i quali avrebbero in testa un obiettivo comune. Fare risultati e vincere più partite possibili. Per questo, appare altamente improbabile che Motta possa rinunciare così di colpo a due dei giocatori più forti in rosa solo per questioni "personali". Mettendo un cerotto sulle ferite rimediate a Torino si può auspicare che i 3 possano lavorare in armonia, clausola di Kean e mercato permettendo...
© RIPRODUZIONE RISERVATA