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Per convincere Kean, per scuotere gli animi: il rush finale viola vale il futuro

Kean
Otto (speriamo nove) partite nelle quali la Fiorentina è chiamata a dimostrare di voler crescere e porre le basi per il futuro. Ed il margine di errore si assottiglia inevitabilmente.
Niccolò Ghinassi
Niccolò Ghinassi Redattore 

Dopo il passaggio del turno in Conference League contro il Celje che ha consentito alla Fiorentina di trovare nell'uovo di Pasqua la semifinale contro il Betis Siviglia I RISULTATI DI CONFERENCE LEAGUE, i viola si trovano ora davanti a sé otto (speriamo nove, in caso di approdo all'ultimo atto della Conference) partite cruciali per capire i progetti e le ambizioni gigliate. Match nei quali la Fiorentina, infatti, non solo si gioca l'accesso in Europa, o una coppa che è sfuggita proprio al fotofinish nelle passate stagioni, ma anche la possibilità di mettere le radici per il nuovo corso iniziato con la rivoluzione di questa estate.

Kean o non Kean?

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A cominciare da quella che è al momento la miglior sorpresa di questa stagione viola: Moise Kean. Come risaputo, sull'attaccante gigliato "pende" una clausola di 52 milioni, valida nelle prime settimane di luglio, per la quale, in caso di offerta congrua, Moise sarebbe libero di accasarsi altrove. Motivo di angoscia questo per i tifosi viola, che finalmente, dopo anni, avevano visto materializzarsi il sogno di ritrovare un bomber degno di questo nome. Stando alle ultime indiscrezioni LEGGI QUI, comunque, Moise potrebbe anche pensare ad un futuro sempre in riva all'Arno, ma le condizioni, va da sé, potrebbero essere le seguenti: una qualificazione in Europa da parte dei viola (meglio se in Europa o Champions League), un adeguamento dell'ingaggio, ed un progetto che veda in Kean una pedina inamovibile dell'attacco gigliato. Per quanto concerne l'ultima opzione, non ci sarebbero particolari problemi, con il classe 2000 che di fatto già da ora risulta pezzo pregiato del reparto offensivo viola (il quale necessiterebbe per la verità di un suo vice, onde evitare lo spauracchio di rimanere impreparato in caso di problemi fisici o noie varie), mentre, per le prime due ipotesi, gli scenari rimangono aperti. Se non è dato sapersi al momento l'obiettivo che raggiungeranno i viola al termine di questa stagione, sicuramente, invece, l'adeguamento dell'ingaggio sarà un tema caldo delle prossime settimane, considerando anche le reti a raffica, l'atteggiamento da vero e proprio trascinatore in campo, e l'ottimo rapporto con la città del giocatore.


Il rush finale decisivo

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Detta la fondamentale importanza di raggiungere traguardi ambiziosi per la permanenza del bomber viola, ci sono poi anche altri motivi non da meno per concludere al meglio questa stagione. In una parola: progetto. Sì, perché se di progetto vogliamo parlare dopo la rivoluzione della scorsa estate, adesso serve continuità. In primis, appunto, confermare le pedine fondamentali: Kean, De Gea, Dodo, Gosens su tutti. Dopodiché, costruire sull'ossatura forte una squadra che possa finalmente tornare a vedere le vette altissime della classifica. Se lo meritano i tifosi che da due stagioni hanno vissuto un'altalena di emozioni da cardiopalma terminate sempre con delusioni. Se lo merita una città che da più di venti anni non vede un trofeo in bacheca. Ed allora, avanti tutta, gambe in sella e pedalare, a partire da Cagliari, dove, considerando la vittoria della Roma ed i punti di distacco da Lazio e Bologna, i gigliati hanno solo un risultato a disposizione. I bonus sui passi falsi, adesso, non sono più concessi, il momento è ora, i viola lo sanno, e Palladino sta preparando i suoi all'assalto finale. Nella speranza che sia meno amaro delle passate stagioni.

Palladino