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Palladino, hai la rosa più forte dell’era Commisso: chiudila subito e poi ruota

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Palladino chiamato a rispondere all'esame Europa. Troppo turnover fa male
Enzo Bucchioni Editorialista 

Alla ricerca di un qualcosa o di un qualcuno che sblocchi la Fiorentina e la faccia diventare squadra, ecco la Conference. Ecco The New Saints, campione del Galles [LEGGI LA CLASSIFICA AGGIORNATA DI CONFERENCE LEAGUE]

Certe partite sulla carta facili a volte sono scivolose, ma più spesso possono diventare un’occasione di rilancio. Un percorso per ritrovare l’autostima, i gol e la prestazione. Servirebbe davvero una serata piena di gioia e anche di applausi per preparare al meglio un’altra partita più importante e più delicata, quella di domenica sera con il Milan.


Il momento è delicato, inutile nasconderlo. E ancora più inutile nascondere le difficoltà di Palladino nel dare un gioco alla Fiorentina, nel farsi seguire, nel farsi capire. Ci aspettavamo di più, tutti si aspettavano di più, credo che anche in società non siano contenti, ma forse abbiamo sopravvalutato Palladino e soprattutto dimenticato che questo è un allenatore bravo ma con pochissima esperienza fatta in un contesto calcisticamente molto semplice e con un grande ombrello protettivo come Galliani.

L’Europa, ad esempio, non sa cosa sia. Nel due turni preliminari è stata un sofferenza, una salita ripidissima fra formazioni discutibili, scelte tattiche e capacità motivazionali così così. E’ andata bene, ma adesso comincia un’altra storia e la Fiorentina dovrà essere ancora protagonista in una coppa che per due anni l’ha vista arrivare in finale.

Dalle parole e dal linguaggio del corpo in conferenza stampa ho visto un allenatore preoccupato e un uomo in difficolta. Spero di sbagliare, ma Palladino sa benissimo che se la Fiorentina non convincerà neppure stasera e domenica non farà risultato contro il Milan l’acqua si avvicinerebbe sempre più alla sua gola.

E’ una legge forse sbagliata del calcio, il tempo scorre sempre più in fretta che altrove, ma non può bastare quello che s’è visto finora e non credo che neppure un presidente magnanimo come Rocco Commisso potrà attendere all’infinito.

Aspettiamo la svolta, dunque.

Arriverà?

Le condizioni ci sono tutte, la squadra è la più forte dell’era Commisso e offre diverse soluzioni tecniche e tattiche, Palladino deve soltanto lavorare serenamente, la gestione delle pressioni e delle critiche fanno parte di una corazza che l’allenatore deve avere.

Contro i campioni del Galles il problema più grosso è mettere in piedi la difesa senza gli squalificati Quarta, Ranieri e Comuzzo e con Pongracic ancora fuori per infortunio. Giocherà Moreno, 21 anni, al debutto assoluto in maglia viola e questa potrebbe essere una bella novità se il ragazzo argentino farà vedere anche in campo tutte le cose belle che abbiamo sentito su di lui da chi lo conosce e l’ha visto nel Belgrano.

Palladino ha convocato anche due difensori della Primavera, non so cosa deciderà, ma in teoria se dovesse tornare alla difesa a tre ci sarebbe Mandragora che il centrale l’ha fatto a Udine, con Kayode a destra e Moreno a sinistra. Vedremo, inutile andare per tentativi.

Palladino ha annunciato un turn over totale e questo, sinceramente, mi preoccupa e non poco. Perchè? Molto semplice. Il turn over è un’arma da utilizzare con cura soprattutto quando una squadra non ha ancora un gioco e la Fiorentina non ce l’ha. Far giocare undici giocatori assieme per la prima volta è rischiosissimo, si potrebbero perdere anche quelle poche certezze e solidità che ci sono. Tanto più quando hai un reparto come la difesa completamente da inventare. Il turn over si può fare con quattro-cinque giocatori, l’intelaiatura-base all’inizio la terrei. E poi a risultato acquisito (si spera) subito dentro altri cinque. Ripeto: partire con undici tutti nuovi potrebbe essere rischiosissimo. I gallesi sono una squadra modesta, lo sappiamo, ma con la corsa e la fisicità in questo calcio puoi mettere in difficoltà chiunque. Ricordate il Puskas? Per fortuna Bove ha in mente i sei gol presi dalla Roma con il Bode, spero che negli spogliatoi ne abbiano parlato.

Tanto per dire, non toglierei Kean. E’ l’unico valore sicuro di questa squadra, è giovane, siamo a inizio stagione, si gioca in casa, non credo sia stanco. Magari gli basta un tempo per chiudere il conto e poi pensare al Milan.

Di sicuro dopo Moreno giocherà anche Sottil perchè l’ha svelato Palladino. Penso anche Terracciano, poi qualcuno fra Adli, Beltran, Richardson lo aspettiamo dall’inizio.

Mi aspetto soprattutto una prestazione di carattere, di grinta e di personalità, l’ideale sarebbe una bella vittoria per presentarsi al Milan con il sorriso.

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