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EDITORIALE

Palladino e i sassolini: Firenze dà più di quel che toglie

Palladino
Palladino fa bene a smentire le cose false, ma non bisogna generalizzare né dividere in buoni e cattivi. Il commento del nostro vicedirettore
Simone Bargellini Vice direttore 

Evidentemente Palladino voleva togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Da un lato c'è da capirlo, perchè il periodo è stato molto complicato e perchè allenare la Fiorentina può essere stressante* (specie per un allenatore molto giovane). Palladino sta imparando adesso a conoscere Firenze, in compenso - come ha ricordato venerdì - è nel calcio da 20 anni e sa meglio di noi le dinamiche schizofreniche di tifosi, critica e dirigenti stessi. E più si sale di livello, come ha fatto lui dal Monza alla Fiorentina, e più aumentano le pressioni. Fa parte del pacchetto.

Meglio non generalizzare

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Se Palladino ha letto o sentito gravi bugie e falsità, fa benissimo a smentirle. L'errore, a mio modesto avviso, è generalizzare. Io per esempio non ho sentito nessuno parlare di "un terrore psicologico al Viola Park", a meno che non valga anche la singola opinione letta su instagram o chissà dove (e che non merita neanche considerazione). Dello spogliatoio spaccato e di un giocattolo in qualche modo rotto, invece, si è detto e scritto molto, qualcuno magari può aver romanzato ma che qualcosa non abbia funzionato al meglio nella gestione del gruppo è abbastanza evidente: pensate al caso Biraghi o ad alcune dichiarazioni di Pradè. Incidenti di percorso che possono capitare, la cosa più importante è la risposta arrivata ieri dal campo - tanto conta sempre quello - a livello di atteggiamento, prima ancora che di risultato.


Firenze nel bene e nel male

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"Chi parla male della Fiorentina vuole il male della Fiorentina" è un'uscita un po' infelice, che rievoca patenti del tifo e dicotomie tra buoni e cattivi. Un film già visto e che di solito non porta a niente di buono, in una città che tende di suo a dividersi e polemizzare. Ma anche una città - questo è bene ribadirlo - dove il bene della Fiorentina viene messo sempre al primo posto. E se la critica sa essere feroce, ancor più forte sa essere la passione e l'entusiasmo quando le cose vanno bene (l'allenamento a porte aperte dell'1 gennaio è l'ultimo esempio). Insomma, allenare e giocare a Firenze sarà pure stressante*, ma resta un gran bel privilegio.