La Fiorentina ha un’altissima probabilità di finire come ultima della classe. E se per Firenze e i suoi tifosi sarebbe una delusione cocente, il danno economico per Rocco Commisso non sarebbe da meno
Ora basta. Il presidente Rocco Commisso (lui o chi per lui, ne rispettiamo la privacy) ha il dovere di intervenire. Le dichiarazioni a lui attribuite nei giorni scorsi sembrano troppo scontate e banali per un imprenditore di successo. Dire mi fido dei miei collaboratori, oppure ho fiducia in Paolo Vanoli, o ancora grazie ai tifosi che ci sono vicini, la colpa è di chi non ci ha dato lo stadio e infine non dobbiamo andare in serie B, sono tutte frasi di circostanza di chi non pare abbia il polso della situazione o di chi, e sarebbe peggio, crede alla realtà virtuale che gli viene raccontata. La Fiorentina ha un’altissima probabilità di finire come ultima della classe. E se per Firenze e i suoi tifosi sarebbe una delusione cocente, il danno economico per l’imprenditore non sarebbe da meno. La retrocessione decurta il monte ricavi, evapora i diritti televisivi e penalizza il “patrimonio giocatori”.
Insomma, un vero e proprio disastro. Come si interviene? Ora non è più solo un fatto tecnico. Certo, Vanoli pare non abbia capito l’emergenza e continua a chiedere alla squadra un modo di giocare che si sta rivelando suicida per cui sarà necessario un altro cambiamento. Meglio uno degli specialisti, un allenatore abituato a tentare imprese disperate. Il problema è chi dovrà decidere. Il vertice della società richiede un uomo di immagine e di esperienza perché la ricostruzione deve cominciare da subito. Allora va individuato, se il presidente non può o non se la sente, un nuovo capo. Poi serve un direttore sportivo che, sfruttando la sua esperienza, possa provvedere a ripristinare con panchina spogliatoio un rapporto di credibilità e sia in grado (sempre secondo le indicazioni della proprietà) che cosa si possa fare sul mercato di riparazione. Ma al di là del risultato finale, ora è il momento dello scossone, ora è il momento della rivoluzione. Mi si obietta, ma come si può fare così all’improvviso?