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Non c’è posto in prima squadra per Kospo: come sta andando la sua avventura viola

Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 
Il colpo intrigante del mercato estivo doveva fare la spola tra la Primavera e i grandi, ma i primi due mesi di stagione lo hanno visto solo aggregato ai ragazzi di Galloppa

Sosta, pausa campionato, maledetta sosta. O benedetta, dipende dai punti di vista: la Fiorentina difficilmente avrebbe potuto fare peggio arrivata alla prima settimana di ottobre, ma adesso c'è tempo per riordinare le idee e provare a raccogliere il massimo dal miniciclo successivo di partite, nonostante la complessità del calendario.

Le idee, però, le riordiniamo anche noi e, tra tutte le tematiche che offre questo frangente delicatissimo, una ha fatto capolino dal nulla: ma Kospo che fine ha fatto? Perché sì, ci stavamo quasi dimenticando di lui, ma c'è, e non è che è sparito, anzi gioca con regolarità, ma in Primavera.

Ripercorriamo brevemente la storia: Eman Kospo, difensore bosniaco classe 2007, campione della Youth League col Barcellona, sceglie la Fiorentina dopo un lungo corteggiamento che, come svelato dall'agente, parte all'inizio di aprile e si traduce nell'ufficialità a metà luglio. Il piano per lui? Ci pensa lo stesso difensore a rivelarlo durante il ritiro in Inghilterra: "Ho scelto la Fiorentina per inserirmi in prima squadra ma se la Primavera avrà bisogno di me andando avanti nella Youth League io sono qui e sarò a disposizione".

Ora, la Youth League non è ancora iniziata (si parte il 22 ottobre contro il Legia Varsavia), ma di bisogno, in Primavera, ce n'è stato eccome: 5 partite su 7, le ultime 5 in ordine di tempo per tutti e 90 i minuti. Mentre non ha giocato le prime due perché aggregato alla prima squadra. Aggregato, sì, ma mai impiegato: all'attivo ha solamente la convocazione per la prima di campionato in casa del Cagliari, poi stop. Nel frattempo, per Kospo è arrivata anche la prima chiamata e l'esordio con la Bosnia, dopo tutte le giovanili con la Svizzera: 14' contro San Marino. La Nazionale balcanica lo ha anche richiamato per le prossime due gare, c'è da scommettere che contro le modeste Cipro e Malta ci sarà altro spazio.

Kospo sta facendo alla Fiorentina esattamente quel che faceva al Barcellona, nulla più. Se continuasse così, sarebbe tutto il contrario di un upgrade, non c'è dubbio. D'altra parte, non è che il momento della Fiorentina si presti molto al lancio di un adolescente in campo come panacea di tutti i mali: ci sono questioni profonde a cui venire a capo ben prima di soddisfare le aspettative di un giovane promettente strappato al Barcellona. Un po' come sta succedendo a Martinelli, che assaporava una Conference League da protagonista ma deve farsi da parte per via della necessità di assicurarsi di vincere partite. O a Kouadio, che sembrava essere in rampa di lancio dietro Comuzzo ma è sceso anche lui un paio di volte in Primavera a causa del reinserimento dell'esperto Pablo Marì. Il divampare della crisi viola, quindi, si ripercuote anche sulla crescita dei suoi giovani più interessanti.