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Luis Castro a VN: “Se vi piace Dodô, adorerete Alberto Costa. Il Vitoria avrà rispetto”

Luis Castro Vitoria
Due parole con chi conosce bene il Vitoria, avendone forgiato i talenti per sette lunghi anni
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

La linea telefonica che abbiamo attivato in un tranquillo pomeriggio di dicembre ci mette in contatto con Dunkerque, nella Francia del Nord. Nella città dove nel 1940 avvenne la famosa battaglia tra le forze alleate e l'esercito tedesco, oggi un allenatore portoghese guida la squadra locale, che vanta un ottimo quarto posto nella Ligue 2, la Serie B transalpina. Il tecnico in questione si chiama Luis Manuel Ferreira de Castro, ha 44 anni e ha lavorato nelle giovanili del Vitoria SC, prossima avversaria della Fiorentina in Conference League, dal 2012 al 2019, per poi vivere una breve parentesi al Panetolikos in Grecia e quindi tornare in Patria, al Benfica, sempre nel settore giovanile. Questa è l'intervista che Violanews.com ha avuto modo di realizzare.

Salve Luis, grazie per questa chiacchierata. Come sta andando la sua esperienza in Francia?

—  

Va molto bene, prima del mio arrivo eravamo una delle squadre che rischiavano la retrocessione e poi siamo risaliti, nella stagione in corso manteniamo le prime posizioni pur avendo un budget non tra i migliori.


Prima di scendere nel particolare, le chiedo conto dei suoi incarichi al Vitoria negli anni.

—  

Sono stato insieme responsabile delle giovanili e allenatore, poi solo allenatore, sempre in quello che in Italia si chiama vivaio.

Quindi l'ambiente e il club li conosce bene... ce ne parla?

—  

Il Vitoria è una squadra con un tifo molto caldo, una città piccola che però respira calcio attraverso ogni poro. Affrontarla in casa sua non è facile per nessuno. Poi, come spesso accade in Portogallo, c'è un settore giovanile florido. Ne viene fuori un bel mix di giovani ed esperti. Parliamo della prima squadra importante di Raphinha del Barcellona, Tapsoba del Bayer Leverkusen, André Almeida del Valencia. Tutti giocatori lanciati dal Vitoria, come anche uno che voi conoscete bene…

Ho studiato: Dodô!

—  

Me lo ricordo… Non ci ho lavorato direttamente perché ero con il settore giovanile, ma è stato importante per lui l'anno al Vitoria (2018/2019, ndr), ha giocato e trovato la continuità che gli mancava e che poi ha riavuto allo Shakhtar. E' forte, corre su e giù. ha una buona tecnica. Non gli manca nulla in realtà, può solo migliorare le caratteristiche che lo contraddistinguono per arrivare al suo massimo.

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Dodò

La classifica di Conference League dice che sotto il Chelsea ci sono proprio il Vitoria e la Fiorentina. Giusto così? Sono questi i valori?

—  

Credo che la classifica rispecchi più o meno i valori, Vitoria e Fiorentina sono le migliori in Conference dopo il Chelsea. Chissà, magari in gara secca… Queste due squadre meritano assolutamente la posizione che occupano in League Phase.

Senta ma... ce lo consiglia qualcuno dei portoghesi su cui mettere gli occhi per gennaio?

—  

Se vi piace Dodo, adorerete il terzino destro del Vitoria, il classe 2003 Alberto Costa; anche il sinistro, Joao Mendes che ha 3 anni in più e che ha esperienza anche al Porto. Poi vi posso menzionare Handel, il centrocampista centrale... Ma in Portogallo è così, come metti il piede inciampi in una pepita, alcune non brillano, alcune lo fanno anche troppo, dipende anche dalle condizioni che arrivano a trovare nel club in cui si trasferiscono. Non è mai solo una questione tecnica, per intenderci. Ma credo che giovedì vedrete qualche profilo davvero interessante...

E le caratteristiche del Vitoria come formazione?

—  

Un collettivo davvero solido, con uno degli allenatori migliori in circolazione dalle nostre parti (Rui Borges, ndr). Nelson Oliveira è un attaccante esperto, poi il gioco sulle ali è ben sviluppato con Acanjo e gli altri componenti della batteria.

Bruno Gaspar invece? Lo abbiamo avuto a Firenze qualche anno fa, come sta andando?

—  

Purtroppo per lui Alberto Costa, che ho citato prima, gli sta davanti: se questo ragazzo continua a crescere, può arrivare a livelli davvero importanti.

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Bruno Gaspar, Vitoria Guimaraes

Crescere, crescere... Voi siete maestri in questo: in Italia siamo così indietro?

—  

Sì, purtroppo per il calcio italiano penso che siate indietro. Pensate solo alla popolazione portoghese, che è inferiore a quella italiana, e al numero di calciatori di talento che vengono fuori, che è superiore. Ma ci sono altre ragioni…

Tipo?

—  

Per esempio, la possibilità di competere ad alto livello già da giovani, con competizioni top anno per anno. E' più semplice per i giovani portoghesi fare il salto verso il calcio dei grandi perché prima di diventare grandi ci si avvicinano di più.

La Fiorentina però ci sta provando: abbiamo da qualche tempo il Viola Park.

—  

E ve ne va dato merito. Non ci sono mai stato, ma ho sentito da persone di cui mi fido che non solo è la struttura migliore in Italia, ma addirittura una delle migliori in Europa. Di sicuro rappresenta un passo avanti concreto per il club.

Magari ce la portiamo un giorno, a Bagno a Ripoli. E la Fiorentina come club come è percepito a Vitoria e in Portogallo? Solo come quello dove giocavano Rui Costa e Nuno Gomes?

—  

Beh, è chiaro che la conosciamo benissimo dai tempi di Rui, Batistuta e Nuno, io stesso la annovero fra le mie preferite in Italia grazie ai miei connazionali che hanno fatto tanto bene con indosso la maglia viola, ma tutti in Portogallo sanno che la Fiorentina è un club storico, pieno di potenziale. Credo che troverete molto rispetto, la vostra squadra è in un momento di forma stratosferico e il Vitoria lo sa.

Si ringrazia Luis Castro per la disponibilità.

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