In uscita crede ci saranno movimenti?
—La Fiorentina non ha bisogno di una rosa lunga di giocatori, ha bisogno di una rosa lunga di titolari per far fronte a tutte le competizioni. Chi non è funzionale al progetto è giusto che parta. Anche perché un giocatore che non è funzionale è un costo, non un investimento.
Kayode è un gioiellino che trova poco spazio, e su di lui gli interessamenti sono tanti. Che cosa farebbe?
—Ha davanti uno come Dodò, ma potrebbe essere una bellissima sorpresa per il futuro. Questo tipo di situazioni va sempre preso con le molle. Perché si rischia di sottovalutare un giocatore non gestendone bene la crescita sportiva. Io predico la massima prudenza se, come credo, la Fiorentina pensa di avere in mano un giocatore di talento. Servirà un lavoro di programmazione fra dirigenza e allenatore, che è quello che lo vede tutti i giorni e può esprimere un giudizio attendibile. Se si decide di venderlo, va fatto ad una cifra che mette al riparo da tutto. Altrimenti, serve creare un percorso di valorizzazione di crescita senza perdere il controllo dell'assetto patrimoniale, in modo che, se il giocatore esplode, la Fiorentina si ritrova in casa al suo ritorno un giocatore di grande valore.
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