Si chiude oggi un giugno strano per la Fiorentina. Un mese senza allenatore, visto che Palladino si è dimesso lo scorso 30 maggio e Stefano Pioli non è stato ancora annunciato. Tecnicismi, per carità, ma comunque una situazione inedita. Così come inedita è stata l'operatività dei dirigenti che sul mercato hanno già piazzato 3 acquisti (Fazzini ufficiale, Dzeko e Viti no ma comunque già sicuri), mentre un anno fa a quest'ora era tutto fermo e il primo colpo (Kean) sarebbe arrivato solo il 9 luglio.


UN GIUGNO STRANO
L’estate inedita della Fiorentina. Cosa manca ancora per il salto di qualità?
E' stato un mese in cui Pradè e co. sono stati bravi anche a risolvere alcune questioni spinose. Detto della vicenda allenatore, non era scontato chiudere in fretta il rinnovo di De Gea e neanche riuscire a riscattare Gudmundsson riuscendo a dettare le proprie condizioni. Insomma fin qui tutto bene, tanto che in molti firmerebbero per... fermarsi qui. A costo di non veder arrivare altri rinforzi, ma con la garanzia di trattenere tutti, in primis Moise Kean. Ma anche Dodò. Basterebbe davvero per alzare la famosa asticella?
Io su questo qualche dubbio ce l'ho. Perché è vero che Dzeko va a colmare (egregiamente, aggiungerei) una lacuna che nella scorsa Fiorentina ha pesato. Ed è altrettanto vero che Fazzini e Viti sono operazioni intelligenti e di prospettiva, ma per un miglioramento concreto nell'immediato non basta. Ricordiamoci da dove si riparte: un sesto posto strappato in extremis. Il che significa che per fare uno step in avanti la Fiorentina dovrebbe scavalcare qualcuna delle 5 davanti, missione non semplice, anche perché Milan, Lazio, Bologna e mettiamoci pure il Como vorranno fare lo stesso.
In primis serve un centrocampista forte, che alzi il livello, che èproprio quello che la dirigenza sta cercando. E a mio parere anche un altro giocatore offensivo di qualità, che abbia numeri (gol e assist) nelle gambe e che permetta a Pioli di avere un'arma in più per cambiare modulo o spaccare la partita a gara in corso. Il tutto - e si torna al discorso di prima - a patto di trattenere tutti i migliori senza sacrificare nessuno sul mercato, come invece accaduto sistematicamente negli altri anni. Nell'era Commisso tutte le sessioni di mercato si sono chiuse più o meno in pari, quest'anno sarà diverso? Sarebbe anche questo inedito, e piacevole.
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