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VN – L’Apoel visto da chi ha lavorato a Cipro: “Pizzi, El Arabi e tutte le insidie”

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In ottica della sfida di giovedì sera, in casa dei ciprioti dell'Apoel Nicosia, ecco le parole di chi, quei campi, li ha vissuti la scorsa stagione
Paolo Mugnai
Paolo Mugnai Redattore 

In vista dell’incontro di Conference League di giovedì alle 21 con l’Apoel Nicosia, Violanews ha intervistato un allenatore italiano che il calcio cipriota lo conosce bene. Nel settembre e ottobre scorso, infatti, Giovanni Costantino ha allenato l’Agia Napa, nella serie B cipriota, prima di passare all’FCU Craiova dove è stato esonerato a marzo di quest’anno. 

Come è il calcio in Cipro?

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C’è una grande discrepanza tra grandi e piccoli club per budget e tifoseria. Le più forti per tradizione sono l’Omonia, il Pafos, prossimo avversario della Fiorentina in Conference League, e naturalmente l’Apoel, che proprio il giorno dopo la partita con i viola festeggerà 98 anni di storia e ha vinto 29 scudetti, di cui l’ultimo l’anno scorso grazie al miglior punteggio negli scontri diretti con l’Aek Larnaca con cui aveva concluso il campionato a pari punti. L’Apoel ha avuto i migliori risultati europei nella storia del calcio cipriota, nel 2011-12 uscì col Real Madrid ai quarti di finale in Champions League.


Come arriva l’Apoel a questa partita?

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Quest’anno l’Apoel ha avuto molti problemi, è già al terzo allenatore con lo spagnolo Jimenez, arrivato un mesetto fa. Sono usciti in Europa League ai rigori con una squadra lettone. In campionato si sono ripresi, sono quarti a otto punti dal Pafos capolista, ma in Conference League hanno fatto un solo punto in due partite, pareggiando 1 a 1 in Irlanda con lo Shamrock Rovers e perdendo 1 a 0 in casa con la squadra bosniaca, il Borac Banja. Un brutto colpo, per questo si giocano tanto contro la Fiorentina.

Chi sono i giocatori più importanti?

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El Arabi, ex Olympiacos, un classe ’87 ma davanti fa ancora la differenza, grande opportunista in area di rigore, un attaccante completo, legge il gioco (era in panchina il 29 maggio ad Atene, ndr). Sugli esterni interessanti Marquinhos e Ndongala. Altro giocatore pericoloso è Pizzi, trequartista portoghese ex Braga e Benfica. Nello stesso ruolo segnalo  anche il giovane Corbu, ex Puskas Academy.

Che modulo di gioco?

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Un 4-2-3-1. In porta c’è la vecchia conoscenza del calcio italiano, perché cresciuto nell’Inter, Belec, che è anche il capitano.

Che squadra deve aspettarsi la Fiorentina?

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Una squadra molto carica, con nessun timore reverenziale perché ci sono giocatori esperti, abituati ai contesti europei, anche a livelli importanti. Per i viola sarà di sicuro più impegnativo che col San Gallo. L’Apoel è un avversario da non sottovalutare.

Com’è lo stadio, in cui la Fiorentina tra l’altro giocherà senza i suoi tifosi a causa della squalifica in Uefa?

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Bello, con una tifoseria calda, il Neo Gsp Stadium sarà esaurito con i suoi 22mila spettatori, è uno degli stadi più importanti a Cipro. È un ambiente ‘fumantino’, per niente facile. Hanno un seguito incredibile nell’isola, vedrete.

 

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