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Se fosse un processo americano (non chiedetemi perchè), il dibattito sarebbe serrato. Ma anche il micromondo dei social viola non scherza. Perchè se è indubbio che le prestazioni della Fiorentina continuano a non convincere (eufemismo), è ancor più oggettivo il fatto che alcuni numeri danno ragione a Palladino e alle sue analisi iper ottimistiche dei post partita. Dunque, il mister dovrebbe stare sul banco degli imputati oppure no? Di certo la stessa Fiorentina si aspettava di più da questo inizio di stagione e qualche segnale trasversale è stato mandato al tecnico. Anche perchè dopo tre mesi di lavoro (e 35 giorni dalla fine del mercato) le attenuanti sul poco tempo a disposizione non hanno più cittadinanza. Chiedere per info a Conte, Motta, Baroni, fino a D'Aversa, che già da settimane hanno dato la loro impronta.
Palladino in linea di galleggiamento
—Nella Fiorentina la mano dell'allenatore ad oggi non si vede. Non c'è un'identità, gioca male e fatica contro chiunque. Ma d'altro canto bisogna ammettere che in qualche modo ha saputo tenere botta e limitare i danni nelle prestazioni più scadenti. Ha perso una sola volta (di misura, a Bergamo) e gli obiettivi stagionali sono ancora alla portata. Ecco perchè la partita contro il Milan non può essere considerata un esame definitivo per Palladino, sebbene sia chiaro che la dirigenza viola si aspettasse di più fin qui. Il calcio è bello perchè a volte accadono cose imprevedibili, come l'azzardo tattico di Fonseca nel derby che cambia volto al suo Milan e cambia destino al tecnico, che sembrava già in uscita. Chissà se e quando anche Palladino saprà dare una svolta improvvisa alla sua squadra, o se invece la stagione Fiorentina proseguirà stabilmente in linea di galleggiamento.
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