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La verità che nessuno voleva: dicembre smaschera i limiti della Fiorentina
“Dicembre mese della verità”. Queste le parole di Paolo Vanoli dopo la sconfitta in Conference League contro l’AEK Atene. Dicembre è giunto al termine e qualche verità questo mese l’ha effettivamente rivelata. Purtroppo non quella che ci si sarebbe attesi. Un mese fa la speranza era quella di assistere ad un notevole cambio di passo, favorito da un calendario più agevole che avrebbe permesse alla Fiorentina di incontrare squadre - sulla carta - abbordabili.
Il calendario infatti diceva Sassuolo, Verona, Udinese, Parma, con la possibilità per i viola di guadagnare punti importanti in ottica salvezza. Invece, la Fiorentina è stata in grado di vincere soltanto contro l’Udinese, rimasta in dieci per novanta minuti a seguito dell’espulsione del portiere Okoye. Contro il Parma, invece, c’è stato un passo indietro, a dimostrazione di come quella contro i bianconeri non sia stata la tanto attesa partita della svolta. Al Tardini la Fiorentina ha creato diverse occasioni da gol senza però riuscire a sfruttarle, mentre al Parma è bastata una rete per trovare la vittoria.
Dicembre, dunque, è stato a tutti gli effetti il mese della verità, ma non quella che la piazza avrebbe voluto. La verità è che la Fiorentina è in uno stato di confusione totale. Un cambio di rotta, seppur minimo c’è stato, almeno sul piano dell’atteggiamento e delle azioni da gol. Tuttavia, là davanti le cose non stanno andando come lo scorso anno. Moise Kean, l’attaccante che tanto mancava dopo l’addio di Vlahovic, sta deludendo le aspettative sprecando grandi occasioni a causa di poca precisione ed eccessivo egoismo (emblematico il mancato passaggio a Piccoli nel due contro uno a Parma). Non che l’ex Cagliari sia esente da colpe, così come il resto della squadra che in un verso o nell’altro ha contribuito all’attuale situazione di classifica.
Delle responsabilità le ha anche Paolo Vanoli, chiamato per rimediare a quanto (non) fatto da Pioli. Il tecnico però non è riuscito a migliorare le cose: dal suo arrivo è cambiata - tardivamente - solo la difesa a quattro, ma l’esito è rimasto lo stesso. Per non parlare della situazione societaria. La speranza è che l’arrivo di Fabio Paratici possa dare una svolta all’interno dello spogliatoio passando dal mercato di gennaio.
Vanoli aveva ragione, dicembre doveva essere il mese della verità e lo è stato. Ma “la verità viene a galla solo quando gli uomini affondano” e, in questo caso, la Fiorentina si ritrova davanti a una conclusione inevitabile: senza un forte cambio la stagione rischia di scivolare via, sempre che non sia troppo tardi.
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