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FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 2: Marin Pongracic and Luca Ranieri of ACF Fiorentina show their dejection during the Serie A match between ACF Fiorentina and US Lecce at Artemio Franchi on November 2, 2025 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Premessa immediata: si difende da squadra, si attacca da squadra. Questo almeno ci dicono gli allenatori nelle loro conferenze stampa e noi non possiamo fare altro che fidarci. Certo, quello che sta accadendo alla Fiorentina da inizio stagione fa riflettere e non poco, anche e soprattutto riguardo ai singoli che compongono la retroguardia gigliata. Che l'anno scorso, con Raffaele Palladino in panchina, avevano avuto tutt'altro rendimento. Innanzitutto come reparto, considerando che alla fine del campionato 2024/2025 quella viola era stata la quarta difesa del torneo, con 41 gol subiti. Eppure gli interpreti odierni sono gli stessi.
Questa stagione, invece, per il momento è un disastro sotto questo profilo e del resto la Fiorentina - sperando che sia un qualcosa di fortemente momentaneo - è ultima in classifica. Così come è ultima in Serie A la sua difesa: 18 gol presi sono davvero troppi in 11 giornate e dà fastidio anche solo raccontarlo e ricordarlo (considerando la Conference, le reti subite in gare ufficiali salgono a 22). La squadra nel marasma tattico e tecnico in cui si è ritrovata da agosto ad oggi, tra cambi repentini di moduli ed interpreti, ha perso le sue certezze, è disattenta e prende tanti gol, troppo spesso in situazioni simili e con il reparto piazzato in linea nella propria area di rigore. Esempio lampante i calci piazzati, ma non solo quelli. Un reparto, quello, difensivo, aiutato male pure dagli esterni e dal centrocampo, non bisogna dimenticarlo.
Ma veniamo ai singoli. Marin Pongracic doveva essere il leader della difesa a tre ma è tornato quasi subito a fare il terzo di destra lasciando il posto di centrale a Pablo Marì, con un Luca Ranieri davvero in difficoltà - come si è visto anche a Genova - dall'altra parte. Le alternative? Un anno fa di questi tempi Pietro Comuzzo era sulla bocca di tutti, per lui si parlava di mercato e Nazionale, invece adesso, anche per colpa di qualche problema fisico di troppo, è in totale confusione. L'ex Empoli Mattia Viti non ha avuto tante chances per essere valutato (ma potrebbe averle dopo la sosta), poi ci sono i due giovani Kouadio e Kospo, a cui ovviamente non si può chiedere la luna.
Di sicuro la situazione è intricata, Paolo Vanoli sicuramente sta pensando a delle possibili soluzione a tal proposito e le due settimane di sosta lo aiuteranno in questo compito non facile. Il passaggio alla marcatura ad uomo, ad esempio, sui calci piazzati può essere un inizio ma certamente serve tanto altro. E ovviamente Vanoli lo sa. C'è già chi pensa al mercato ma intanto da qui a Natale la Fiorentina dovrà iniziare a sistemare la situazione, sistemando in primis se stessa. Per non dar già ragione a quella convinzione che ormai ci sta prendendo un po' tutti: quest'estate, dopo i 65 punti dello scorso anno, abbiamo forse sopravvalutato il valore di questa squadra.
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