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Kutuzov a VN: “So cosa chiede Pioli a Gud, io faticai. Nzola sopra 13 gol? Vi dirò…”

Kutuzov a VN: “So cosa chiede Pioli a Gud, io faticai. Nzola sopra 13 gol? Vi dirò…” - immagine 1
Il tridente al Pisa con Castillo e Cerci, l'anno con Pioli al Parma, il ritorno del derby contro la Fiorentina dopo tanti anni: parola a Vitali Kutuzov
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Il messaggino di Violanews raggiunge Vitali Kutuzov nella sua Bielorussia: l'ex attaccante di Bari, Parma (dove è stato allenato proprio da Pioli nel 2006/2007), Milan e Pisa, tra le altre, non ha perso la verve che lo ha reso protagonista sui campi di Serie A e B nella prima dozzina di anni del Nuovo Millennio, e, dopo qualche ora, risponde con un "Prova a chiamare". Come a dire, voi provateci, chissà se poi vi rispondo. Un dribbling degno del giocatore che è stato. Ma alla fine Vitali dopo il dribbling faceva anche l'assist, ed ecco qua quello che ha gentilmente fatto a noi con la sua intervista in vista di un derby, Pisa-Fiorentina in programma domenica, che avrebbe tanto voluto giocare con la maglia nerazzurra. 

"Sono tanto curioso di vedere il Pisa quest'anno. Per quel che ho visto è una squadra che non regala nulla. Con difficoltà, certo, la Serie A è difficile, ma vedo un atteggiamento giusto. Badate bene, non riesco a guardare il campionato in maniera massiccia, ma le prime impressioni che ho avuto nonostante sia arrivato un solo punto sono positive".

Un'atmosfera positiva che sicuramente è dovuta al fatto di aver incrociato Atalanta, Roma e Napoli nelle prime quattro giornate. Non certo partite da vincere per il Pisa. Invece la Fiorentina di Pioli è in difficoltà...

"Pioli lo conosco, conosco la sua filosofia e mi sembra che alla base non sia cambiata. Gli piace partire da dietro, creare pericoli. Mi sembra che stia cercando equilibri, magari la forma migliore dei suoi leader, una difesa ideale".

Bingo, Vitali. Perché lui proprio di difesa parla sempre, sembra quasi che stia sbattendo contro un muro con alcuni ragazzi.

"Vi faccio un esempio. Lui mi chiedeva di coprire tanto, raddoppi, aiutare dietro. Tanto che avevo difficoltà ad essere produttivo in avanti. Nel suo modo di disporre la squadra, almeno per come lo ricordo io, potevi rompere un piccolo pezzo nella macchina e questa non andava. Poi magari qualcosa è cambiato, non so..."

E qui vengo al giocatore che un po' ha il tuo ruolo nella Fiorentina, quello dell'attaccante più votato alla fantasia, ovvero Gudmundsson. Pensi che possa avere le stesse difficoltà che hai avuto tu all'epoca? Che quindi non lo vedremo ancora nella versione Genoa lanciata proprio da Gilardino?

"Bella domanda... Beh, io avevo le mie difficoltà, immagino che sia difficile anche oggi per lui in un reparto così affollato: Kean, Piccoli, Dzeko. E poi anche Fazzini. Siamo all'inizio, sicuramente ci sarà da lavorare per trovare la giusta formula, non è certo la cosa più facile del mondo".

Li hai elencati tutti, noi andiamo su uno: Edin Dzeko. Ti ha sorpreso il suo arrivo?

"La Fiorentina ultimamente mi sorprende spesso... Anche De Gea mi ha sorpreso un anno abbondante fa, ma proprio il suo sbarco in Serie A, quello di Modric... sarà anche un luogo comune, ma è vero: l'età è solamente una cifra, se Edin sta bene crea equilibrio. Poi, non so se in questo momento rende per quello che ci si può aspettare pronunciando il suo nome..."

E dall'altra parte la Fiorentina troverà l'ex Nzola, fresco di primo gol con la nuova maglia. Dice di voler superare il suo record di 13. 

"Qualcuno deve segnare, no? La squadra lavora per lui, lui attacca la profondità in maniera notevole. Se Gilardino gli fa girare tutto attorno, con l'aiuto dei rigori..."

Un Pisa che arriva lanciato - almeno dal punto di vista delle prestazioni - ad un derby atteso da decenni. Voi per poco nel 2008 non siete arrivati alla promozione, davanti eravate tu ed altri due futuri viola, Cerci e Castillo. Poi non sono andati benissimo qua da noi.

"Eravamo una squadra neopromossa, sensazioni nuove, io avevo esperienza e partite in nazionale, forse il più esperto del gruppo. Gli altri erano giovani o avevano tanta voglia di rilanciarsi, mister Ventura ha portato la sua filosofia e poi abbiamo coltivato un sogno che per vari motivi non si è realizzato. Ma vedo un po' lo stesso spirito nel Pisa di oggi, sarà entusiasmante vedere il ritorno del derby domenica".