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Kean verso il recupero. Pioli conosce i punti deboli del Milan e prepara una sorpresa

Enzo Bucchioni Editorialista 
Il tecnico viola dovrebbe ripartire dal 3-4-2-1 con Gudmundsson e Fagioli a supporto della punta

Moise Kean è tornato a Coverciano per salutare il mondo Italia e chi l’ha visto, chi ha parlato con lui, è pronto a scommettere che domenica sera a Milano ci sarà. Del resto aveva già scritto sui social una frase abbastanza significativa: “Tornerò molto presto”. Alla caviglia infortunata non sono state riscontrate lesioni, ovviamente toccherà ai medici e ai massaggiatori del Viola Park fare esami più accurati e stabilire il percorso di recupero, ma quella che noi chiamiamo volgarmente “storta” potrebbe essere riassorbita negli altri 5/6 giorni che restano alla sfida cruciale di domenica prossima. Una partita che la Fiorentina non potrà sbagliare, l’acqua si sta pericolosamente avvicinando alla gola e servono reazioni forti.

Che Fiorentina sarà? Che gara l’aspetta? Due settimane di stop confondono ancora di più la situazione e le idee, non sarà facile per Pioli, ma neppure per Allegri, preparare questa sfida e far la conta con gli infortunati o i giocatori stanchi di ritorno dalle Nazionali. Il Milan si ritrova senza Saelemaekers, uno dei giocatori più determinanti di questo avvio felicissimo dei rossoneri, autentico dominatore della fascia destra. Ma anche Estupinan, Pulisic e Rabiot lasciano dei dubbi, mentre Leao è rientrato in anticipo dal Portogallo per rispettare i carichi di lavoro post-infortunio muscolare. La Fiorentina, oltre a Kean, dovrà valutare Pongracic alle prese con una botta con la Croazia, ma anche Dodò, Sohm e Fazzini, che si portano dietro fastidi di vario tipo e si sono allenati a parte. Problemi che si aggiungono a problemi. Dopo la sconfitta con la Roma è calato il silenzio sul Viola Park, un classico di direttori poco avvezzi come Ferrari: nei momenti di difficoltà non sanno cosa dire. Speriamo almeno sappiano cosa fare dietro le quinte per dare una mano pratica, gestionale e psicologica, il famoso supporto della società, fondamentale nei momenti di crisi che finora è mancato.

Chance in vista per Fagioli?

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Ho scritto più volte quanto manchi Rocco Commisso e mi sono sempre chiesto come mai il ruolo di Joe Barone non sia stato rimpiazzato adeguatamente. Stefano Pioli dovrà fare da solo ed è meglio così, a lui l’esperienza non manca, momenti difficili come questo li ha già vissuti, a volte ne è uscito vincitore, in altri ha fatto fatica, ma non c’è strada diversa. Fra l’altro questa è la Sua Partita. Lo scudetto con il Milan ce l’ha tatuato sul braccio, nessuno come lui conosce la società rossonera nel bene e nel male, questo gruppo e quasi tutti i giocatori (Modric a parte) hanno lavorato con lui. A cominciare da Leao. Sicuramente Pioli conosce pregi e difetti di ciascuno, avrà pensato a qualche sorpresa tattica, avrà lavorato su qualche marcatura particolare. Ovviamente lo sapremo soltanto domenica sera, ma qualcosa c’è da aspettarselo visto che il Pioli dei tempi migliori aveva abituato a stupire con la scelta degli uomini, ma anche delle soluzioni tattiche.

Una cosa che mi intriga è il pensiero che, alla fine, Pioli possa far schermare, quasi a uomo, proprio Modric, il motore del Milan. E chi meglio di Fagioli riproposto come trequartista proprio con il compito di non far giocare il grande avversario? Lo sappiamo, l’ex juventino è una delle grandi delusioni, ma corre l’obbligo di rilanciarlo perché tecnicamente è il migliore. Questa può diventare la sua partita, in un grande stadio, davanti all’allenatore che l‘ha lanciato, contro il suo idolo Modric, gli stimoli sono mille.


Contro i rossoneri niente da perdere

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Non credo invece che Pioli abbia voglia di cambiare modulo, anche se in mezzo al campo servirà grande presenza. Il Milan gioca con il 3-5-1-1, Allegri tiene la squadra compatta, ma riparte benissimo con gli esterni e due centrocampisti che attaccano gli spazi. Non so come sostituirà Saelemaekers, se con il giovane inesperto Athekame, 20 anni, o sposterà Pulisic sull’esterno come giocava con Pioli, facendolo aiutare da Fofana nella fase difensiva. Se recupera tutti, penso che Pioli debba ripartire dal 3-4-2-1 come formula, magari chiedendo cose diverse. O pensando all’utilizzo di forze fresche, ma San Siro non è campo da debutti. Con un’unica punta, Kean se recupera, vedo dietro di lui Fagioli, appunto, e Gudmundsson se torna carico dopo i gol in nazionale. Nicolussi in regia con Mandragora al fianco se non recupera Sohm. Chi l’ha visto nel Parma sa cosa lo svizzero può dare in termini di gamba, idee e copertura del campo. Il rilancio della Fiorentina deve passare attraverso la crescita dell’identità, ma soprattutto in quella dei giocatori più importanti. Mi aspetto la riscossa dei Gosens, dei Dodò, e come detto, dei Fagioli e dei Gudmundsson. Se non crescono loro in personalità e prestazioni, sarà difficile uscire da questa situazione. La sfida con il Milan non deve far paura, va presa dall’altro lato, questa è una partita dove non c’è niente da perdere, ti può regalare leggerezza e determinazione allo stesso tempo. Se penso all’ultima giornata, alla gara del Milan con la Juve e a come sta la Fiorentina, c’è da preoccuparsi tanto, ma quindici giorni di stop spesso cambiano le cose. La solita speranza…