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Kean, quanto pesa la “felicità”? La Fiorentina si aggrappa a… Spalletti
Questa ideale bilancia, davanti alla quale Kean avrebbe ammesso a persone a lui vicine di dover riflettere bene ("ponderare" è la parola giusta in casi come questo), sembra adesso inclinarsi pericolosamente verso un addio, dato che è stato lo stesso attaccante a pretendere che la clausola venisse inserita al momento della firma. A bocce ferme, insomma, Kean credeva così tanto nel suo rilancio che ha voluto tenere aperta una via d'uscita semplicissima. Qualcuno, tra nemmeno due mesi, attiverà questa clausola, questo è certo. Il prezzo, che poteva sembrare alto, oggi è basso. Quindi la decisione spetta all'attaccante.
"Se riesco a trascinare è grazie a chi mi dà fiducia, so che tutti ci tengono tanto e serve sicurezza nei propri mezzi. Come sto? Sto bene, mi hanno fatto star bene. C'è felicità ogni giorno in quello che facciamo, questo ti dà qualcosa in più". Queste parole Kean le ha pronunciate l'8 maggio, prima della semifinale di ritorno di Conference League contro il Betis. Una delusione che non cancella il generale star bene sbandierato dall'ex Juventus. Ecco, questo, quello di una persona che ricerca felicità dopo una prima parte di vita piuttosto turbolenta senza bisogno di scendere in particolari, è l'unico appiglio che rimane alla Fiorentina in vista di una prima metà di luglio infuocata; questo, più un altro paio di considerazioni che non possono non essere presenti già da tempo nella testa di Moise.
Si tratta di un ragazzo ancora giovane, 25 anni: quello che passerà - sicuramente - sarà un treno importante, ma non l'ultimo. L'approssimarsi dei Mondiali 2026 in USA, Canada e Messico è l'unico macro-fattore che gioca a favore della Fiorentina. Senza coppe europee, presupponendo una buona condizione fisica e salute e anche la permanenza di Palladino, probabile visto il prolungamento ma non certo inscalfibile, la stagione 2025/26 lo vedrà sforare quota 20 reti in campionato e quindi prenotare in maniera pressoché automatica un posto nella rosa del ct Spalletti. Il tecnico di Certaldo, uno di quelli che come Sarri sogna di sedersi un giorno sulla panchina viola, può giocare un ruolo importantissimo in questa vicenda e far capire a Kean che serve un'altra super stagione per battere la concorrenza di Retegui e del redivivo Scamacca, che ha un conto in sospeso con la fortuna e che presto tornerà in pista. Certo, ammesso e non concesso che l'Italia, dopo 12 anni dall'ultima volta, riesca finalmente a qualificarsi alla fase finale...
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