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Kean e De Gea, aiutate la Fiorentina a tenervi: gol e parate valgono più della finale

Kean, De Gea
Senza la rimonta sul Betis si ridurrebbero drasticamente le speranze di confermare la partecipazione alle coppe europee per il quarto anno consecutivo: verrebbe meno uno degli argomenti della Fiorentina con i suoi due fenomeni
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

E' curioso notare come le armi migliori della Fiorentina per mettersi nelle condizioni di schierare ancora Kean e De Gea nella prossima stagione siano... Kean e De Gea stessi. Una sorta di "aiutati che Dio t'aiuta" declinato in salsa calciomercato, perché sono proprio l'attaccante e il portiere che, con le loro prodezze, possono avvicinare la squadra viola ad un traguardo vitale per la continuità del progetto.

Non stiamo dicendo che in caso di eliminazione entrambi se ne andranno, anzi: solo che vincere il doppio confronto sarebbe utile anche su questo fronte. Del resto non c'è nessuna certezza, perché entrambi sono a tutti gli effetti giocatori della Fiorentina e se vorranno rimanere, Europa o non Europa, lo faranno. Kean ha una clausola rescissoria da 52 milioni e c'è da scommettere che qualcuno sarà pronto ad attivarla, ma l'ultima parola spetterà a lui; De Gea ha un'opzione di rinnovo annuale esercitabile dalla società gigliata, che ha già comunicato allo spagnolo la propria volontà di avvalersene, ma che chiaramente vuole avere anche in mano la consapevolezza della felicità e del pieno coinvolgimento dell'ex Manchester United.


Lo stipendio di De Gea verrebbe raddoppiato di default, mentre quello di Kean verrebbe verosimilmente raddoppiato come segno di "gratitudine" e riconoscimento di una centralità assoluta nelle sorti della Fiorentina nell'anno che porta al Mondiale. Gli introiti della Conference League, anche quelli che deriverebbero dall'accesso alla finale e, ancor più eventualmente, dalla vittoria del trofeo, renderebbero un po' più leggero questo sforzo economico che la Fiorentina in ogni caso sarebbe ben lieta di sostenere.

Entrambi hanno fatto capire di essere felicissimi a Firenze e la cosa si riflette nelle loro prestazioni che hanno trascinato la stagione fino a maggio con più di un fronte aperto; adesso che quello della qualificazione alle coppe europee tramite il campionato è un po' più complicato, aumenta esponenzialmente l'importanza di raggiungere il Chelsea (99%) nella finale di Breslavia e provare a battere anche i quotatissimi inglesi. Perché è lampante: Moise e David stanno benissimo qua da noi, ma sono due professionisti e il richiamo dei palcoscenici più importanti è difficile da ignorare. Quindi saranno loro stessi due carte importanti da giocare per la Fiorentina nella serata di domani: per passare il turno, certo, ma anche per facilitare la prosecuzione di due matrimoni fruttuosi.

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De Gea