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Il futuro di Kean? Meglio non pensarci (ed evitare allusioni fastidiose)

Il futuro di Kean? Meglio non pensarci (ed evitare allusioni fastidiose) - immagine 1
Le parole di Alessandro Ferrari sono sembrate quasi un mettere le mani avanti sul futuro. La clausola è una tutela per entrambi, ora testa alla stagione
Simone Bargellini Vice direttore 

Non ha funzionato niente nella trasferta cipriota. Della sconfitta, della brutta prestazione e delle scelte rivedibili di Palladino ci siamo soffermati a lungo. Ma a mente fredda, possiamo definire rivedibile anche la dichiarazione di Alessandro Ferrari nel prepartita a proposito della clausola rescissoria di Moise Kean. Il direttore generale ha confermato la notizia che era emersa nei giorni scorsi e ha spiegato la genesi di questa scelta. Sottolineando che la richiesta era arrivata dal giocatore e dal suo entourage in sede di trattativa.

Cosa ha detto Ferrari sulla clausola di Kean

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Non è valida soltanto per l’estero ma anche per l'Italia. Questa condizione ci è stata chiesta dall’altra parte. Non è una condizione che noi amiamo, ne abbiamo parlato col presidente e anche per lui valeva la pena portare avanti l’operazione, che quindi abbiamo concretizzato. È un ragazzo che è arrivato a un determinato valore, che se vorrà partire dovrà anche lui dire che intende andare via. La clausola è stata messa perché era un momento in cui lui voleva questa garanzia ma anche perché voleva che dimostrassimo che lo cercavamo a tutti i costi.


Futuro Kean? Non è il caso di pensarci

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Parole che hanno fatto storcere il naso a più di qualcuno, perchè è sembrato un voler "scaricare" su Kean tutta la responsabilità della clausola e, di conseguenza, di una eventuale cessione futura. Poi dobbiamo essere sinceri, immaginare la scorsa estate che il buon Moise potesse diventare, in pochi mesi, un attaccante dal valore non così distante dai 52 milioni della clausola, era troppo per chiunque. Dunque acconsentire a quel tipo di opzione nel contratto era una equa tutela sia per il giocatore (evidentemente convinto di poter esplodere definitivamente) che per la Fiorentina che, in caso di addio, avrebbe potuto incassare più del triplo della cifra versata alla Juventus. Forse però in una dichiarazione pubblica, tanto più alla luce di un momento così positivo per Kean e per la squadra, sarebbe stato consigliabile tagliare corto sull'argomento e non alludere già ad una possibile volontà del giocare di cambiare aria. A qualcuno è tornato in mente quel gennaio 2022, un pensiero da scacciare il più lontano possibile.

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