Che giudizio dà della stagione?
Complicata. Tante squadre hanno lottato per l’Europa, e lo si vede dalla classifica: c'è stato equilibrio sia in alto che in basso. La Fiorentina ha comunque centrato la qualificazione europea, il che è un risultato importante. Certo, a Firenze si sogna da anni di tornare a competere ad alti livelli, ma credo che il club sia in un percorso di crescita. Se guardiamo i punti, sono stati più dello scorso anno, e questo è comunque un passo in avanti.
Ha un nome in particolare per il futuro della panchina viola?
Non mi sento la persona giusta per fare nomi. Questo compito spetta al presidente e ai suoi collaboratori. La scelta dipenderà dalle caratteristiche della rosa e dal tipo di gioco che si vuole proporre. Tutti questi fattori saranno determinanti per la scelta del nuovo allenatore.
Ultima domanda personale: cosa vuol fare da grande Beppe Iachini?
Ho avuto delle opportunità, alcune vicine alla concretizzazione. Poi, magari, una squadra ha vinto e ha deciso di non cambiare allenatore, oppure ho rifiutato perché il progetto non mi convinceva. Aspetto una proposta interessante, che sia adatta per continuare il mio percorso. Spero arrivi presto.
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