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Gosens sale, Zaniolo scende: Palladino, da che parte tiri la coperta del modulo?

Gosens sale, Zaniolo scende: Palladino, da che parte tiri la coperta del modulo? - immagine 1
Il nuovo cambio tattico della Fiorentina ha giovato a Gosens, ma meno a Zaniolo. Palladino deve trovare un equilibrio
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Le squadre di calcio sono un complesso ingranaggio, basta toccare qualcosa per modoficare l'equilibrio della macchina. Qualche pezzo può incastrarsi al posto giusto, ed altri invece possono non adattarsi al meglio. Sembra il caso della Fiorentina, alla quale Raffaele Palladino ha deciso di cucire un nuovo vestito contro il Lecce. I moduli nel calcio moderno sono spesso dei semplici numeri. Non a caso la Fiorentina ha sì cambiato modulo, ma alcune difficoltà sono parse immutate, soprattutto quelle relative all'intensità ed all'atteggiamento. Ma è anche vero che col nuovo 3-5-2 due singoli vadano in direzioni opposte, Gosens e Zaniolo

Il ritorno gasperiniano di Gosens

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L'esempio del tedesco è lapalissiano. Il suo impiego da "quinto", lo libera dai compiti difensivi. Non che Gosens sia uno di quei terzini che non sa difendere, anzi, ha sempre mostrato grande applicazione. Ma il poter arrivare ad assaltare l'area, riempirla, e segnare, è la caratteristica che lo ha portato alla ribalta con Gasperini. Da terzino è spsesso sembrato un po' bloccato, con tra l'altro davanti un finto esterno come Bove e Folorunsho, non in grado di portargli via l'uomo saltandolo. Il 3-5-2 è certamente pensato anche per lui, ed i risultati si sono visti subito. Il gol su cross di Dodò contro il Lecce è quello di cui parliamo. Con le difficoltà offensive un cheat simile può servire a Palladino. Gosens è in prestito con diritto di riscatto, che può diventare obbligo ad un certo numero di presenze. Ma aldilà delle clausole, i 7 milioni pattuiti per l'ex Union Berlino sembrano pochi, davanti alla sua leadership e alla sua importanza in questa squadra


La regressione di Zaniolo

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C'è chi sale e c'è chi scende. Zaniolo ancora non è riuscito ad imporsi in queste sue prime uscite in maglia viola. I suoi proverbiali spunti in profondità si sono visti pochissimo, sia da esterno nel 4-2-3-1, sia da punta, o finta punta, nel 3-5-2. Il tema è lo stesso, non ci si può aspettare da Zaniolo quelo che faceva prima. Il problema del ragazzo sembra il ruolo, i tanti allenatori avuti negli ultimi anni hanno faticato a trovargli una posizione. Nel 3-5-2 la soluzione più logica sarebbe quella di seconda punta dietro Kean, anche se le sue scelte sono ancora da rivedere. Certamente l'appoggio di una punta può fargli bene, visto che con Beltran le combinazioni sono state pochissime. Resta comunque un giocatore che ha degli sprazzi, ma la sua collocazione tattica resta difficile. Per esempio Marco Bucciantini suggerisce un impiego da vero spacca partita dalla panchina. Anche qui si tratta di un prestito con diritto di riscatto, vhe può diventare obbligo al raggiungimento di certe presenze, al costo di quasi 16 milioni. Palladino ha adottato un nuovo modulo, ma come abbiamo visto gli equilibri sono sempre difficili da trovare, specialmente se sperimentati a poche giornate dalla fine e con tante partite nel mezzo.