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VIOLA NEWS esclusive le nostre esclusive FOTO – Fiorentina ridotta ai minimi termini dalla paura: il Medioevo del 3-6-1

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FOTO – Fiorentina ridotta ai minimi termini dalla paura: il Medioevo del 3-6-1

Pioli
I secoli bui sono stati caratterizzati da chiusura e caccia alle streghe: volendo rendere un'immagine potente, è quello che sta vivendo la squadra viola
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Nessuno ha dimenticato il 3-5-2 di Raffaele Palladino, vero? Quella linea bassa, bassissima che permetteva alla Fiorentina di assorbire gli attacchi delle big e poi ripartire con pallonate verso Kean che duettava con esterni e centrocampisti offensivi per fare gol... Dovrebbe essere tutto abbastanza fresco, anche le tante critiche rivolte al tecnico campano quando questo modo di giocare, nella seconda parte di stagione, non dava frutti, specie con le piccole che lasciavano a loro volta l'iniziativa ai viola.

Quel 3-5-2, declinabile anche in 3-5-1-1 a seconda della posizione di Gudmundsson o Beltran, è stato oggetto di un tentativo di rivoluzione scientifica in estate: con Pioli, ecco il 3-4-2-1 (o 3-4-1-2), tanto peso offensivo e la rinuncia ad un vertice basso per affidare la costruzione a Fagioli da interno. Il 3-4-2-1 è il modulo che Gasperini ha reso celebre all'Atalanta, per intenderci, quindi si parla di avanguardia, di qualcosa che è stato preso a modello da tanti tecnici in giro per il mondo. Il mercato è andato in questa direzione, salvo poi incepparsi all'ultimo sulle turbe dello stesso Fagioli che ha rigettato i compiti di regia e sul mancato switch tra Comuzzo e Lindelof. Sono arrivate le partite, ma dopo sette giornate di campionato devono arrivare ancora i risultati.

Pioli ha dovuto prendere atto della situazione: il calcio che aveva in mente per la sua nuova Fiorentina non è praticabile al momento. E allora cosa fare? Visto che per nove o dieci undicesimi la formazione titolare è la stessa dell'anno scorso, la soluzione più immediata è quella di tornare ai vecchi automatismi. Resettare, insomma, ricominciare da quello che fino a maggio ha funzionato surrogando Cataldi con Nicolussi (non scontato ma nemmeno improponibile). Qualche timido miglioramento si è visto, però dopo tre mesi di lavoro in altre direzioni e un paio di settimane intensive per preparare la gara col Milan, a San Siro è scesa in campo una sorta di chimera tattica, risultato di una riduzione ai minimi termini da 3-4-2-1 a 3-6-1, appiattendo i due trequartisti (Fazzini-Fagioli) sui due mediani (Nicolussi-Mandragora). Vi facciamo vedere le posizioni medie del 2-2 dello scorso campionato, il 5 aprile, e quelle della gara di ieri, grazie a Sofascore, poi le commentiamo.

La linea del chiarissimo 3-5-2 di Palladino è bassissima, Cataldi (32) profondo a dare mano e a far ripartire le azioni, gli attaccanti appaiati pronti a coordinarsi appena oltre la mediana per i contropiedi. Avanti veloce, sei mesi abbondanti dopo: Pioli sceglie di escludere Gudmundsson (10) e schierare Fazzini (22) perché all'islandese non può chiedere di marcare a uomo Modric. Ne viene fuori una sorta di 3-6-1, con Kean isolatissimo, molto più che l'anno scorso, e una difesa meno bassa dato che c'era da prendere solo Leao mentre nella partita di aprile davanti c'erano il portoghese, Abraham e Pulisic con Reijnders a supporto. Da notare la posizione più bassa di Mandragora (8), sfiancato da Saelemaekers nel primo tempo sul centro-sinistra del fronte offensivo rossonero. Contro il Bologna, visto che il pur bravo Freuler non è Modric, potremmo rivedere Gudmundsson dietro a Kean, ma una cosa è certa: la Fiorentina è piombata nel suo Medioevo, e c'è solo da sperare che Colombo, che non è la punta del Genoa né l'arbitro, scopra presto l'America riportando a Firenze notizie e dettami del presidente Commisso.