Facile, perché non replicare?
—Dunque, la soluzione sembra facile: perché non replicare? Questa affermazione (ironica) suona però molto più concreta (ri)ascoltando le parole dello stesso Palladino sul periodo di flessione della squadra: "Solo nel momento delle rivoluzioni, agosto e gennaio, abbiamo riscontrato le più grandi difficoltà. Non è facile inserire giocatori nuovi. Esclusivamente col lavoro, come lo è stato nella prima parte di stagione, possiamo uscirne". Questo discorso sembra costruito dall'allenatore su un forte principio simmetrico: il girone di andata, in paragone con quello di ritorno. Le difficoltà di oggi sembrano poste praticamente quasi esattamente sullo stesso piano di quelle di agosto, come se parlassimo di un qualcosa di già predefinito.
Un motore a diesel
—Una crescita a step, almeno nel girone di andata è stato così (non considerando il periodo post-Cagliari). Prima le difficoltà, i nuovi giocatori, la quadra da trovare e poi l'azionamento di una macchina a diesel di grande profitto. Se adesso, quindi è il momento delle difficoltà, ci potremmo (per non dire dovremmo) aspettare che la soluzione si possa trovare nel breve, anche perché i famosi 35 punti del girone di andata diventano, sconfitta dopo sconfitta, sempre più difficili da raggiungere.
Il girone di ritorno
—Nel girone di ritorno la Fiorentina ha collezionato, sino ad oggi, 27 febbraio, 7 punti (con Torino, Lazio e Genoa). Venerdì arriva il Lecce e poi una sfilza consecutiva di partite davvero complicate: Napoli (in trasferta), Juventus (in casa), Atalanta (in casa) e Milan (in trasferta). Quattro partite (cinque, con il Lecce) che ti proietterebbero già alla 31esima giornata. Nelle ultime sette partite, il calendario sembra più morbido, ma si sa, quando c'è in ballo la salvezza, sfide contro Cagliari, Venezia ed Empoli diventano tutt'altro che appuntamenti banali.
Aspirazioni possibili
—Lasciando un attimo da parte, anche considerando il ranking UEFA, la qualificazione alla Champions, per mantenere il sesto posto (di cui Palladino si è dimostrato orgoglioso) bisognerebbe arrivare ad accumulare circa 65/66 punti (considerando le ultime annate). Oggi siamo a 42, dunque all'appello ne mancano ben 23 da totalizzare in 12 partite: per aspirare alla grande Europa serve appunto una media da Champions League di praticamente 2 punti a match. Poi, naturalmente, c'è da considerare anche l'andamento della altre. Non scordiamoci che dietro ci sono squadre come Milan, Roma, ma anche Bologna che certo non resteranno a guardare. Già questa sera, col recupero tra Bologna e Milan, ti troverai al settimo posto.
Tante buone chance, come Como, Monza e Verona sono andate, sfumate. Il calendario non aiuta, ma, in un modo o nell'altro, adesso è il momento di ingranare: se si vuole ripetere simmetricamente, almeno in parte, quanto fatto nel girone di andata bisogna iniziare sin da subito. La pazienza è lecita e comprensibile, ma il campionato viaggia e corre veloce, e col lui il treno dell'Europa non si fermerà di certo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.violanews.com/assets/uploads/202512/7ce122192b65870d81df4e669586e613.jpg)