Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS esclusive le nostre esclusive Pongracic centrale convince Pioli e scavalca Pablo Marì: cambia il mercato?

Gli scenari sulla difesa viola

Pongracic centrale convince Pioli e scavalca Pablo Marì: cambia il mercato?

Pongracic
Le buone prove e la ritrovata forma fisica di Marin Pongracic pongono nuove domande relative all'assetto difensivo gigliato.
Niccolò Ghinassi
Niccolò Ghinassi Redattore 

La nuova Fiorentina di Stefano Pioli ha appena terminato la tournée inglese nella quale, nonostante non sia arrivata alcuna vittoria, è andata via via in crescendo per quanto riguarda il gioco e l'assetto in campo. E proprio a tal proposito, merita una piccola analisi la nuova difesa pioliana dove ha convinto, finora, Marin Pongracic come centrale, con il croato che infatti ha scalzato Pablo Marì dalle gerarchie dopo il match perso contro il Leicester. Andiamo ad approndire i possibili scenari della difesa viola a seguito di queste esplicative giornate inglesi.

Un Marì non in pole position

—  

È calcio estivo, certo, lo sappiamo, ma quel che era emerso dalla prima uscita in terra inglese dei gigliati contro il Leicester, era ancora la non compattezza e, in alcuni casi, soprattutto la poca concetrazione ed il coordinamento non eccessivamente efficace della retroguardia viola. A tal proposito merita ricordare la prestazione di Pablo Marì, partito titolare e capitano contro le "Foxes", ma che si è reso protagonista al ventenovesimo minuto di un rinvio/rimpallo maldestro che ha favorito il primo gol dei padroni di casa ad opera di Ayew.  Marì che, tra l'altro, successivamente era stato sostituito proprio da Pongracic in quell'occasione. Contro l'ex squadra di Claudio Ranieri, comunque, si è notata da subito la formazione "di riserva" inserita dal tecnico dei viola Stefano Pioli, il quale probabilmente voleva preservare la formazione per lui titolare nelle successive, e sulla carta più impegnative, trasferte contro il Nottingham Forest ed il Manchester United. Altro fattore che fa pensare ad un ruolo non di primo piano per lo spagnolo, che infatti nei successivi impegni si è accomodato in panchina, entrando al 74' contro il Forest ed al 79' contro i Red Devils.

Pongracic, il redivivo

—  

Per quanto concerne, invece, il croato, tutti abbiamo notato subito la maggior sicurezza, il maggior ordine in fase difensiva. Da regista della retroguardia, il classe '97 ha convinto sia contro il Nottingham Forest che contro lo United, gestendo con sicurezza il reparto, coordinandosi bene con i braccetti laterali, e dando anche qualche spunto in fase offensiva, con discese e verticalizzazioni già presentate in carriera dal giocatore. Fattore che Pioli vuole sfruttare indubbiamente, dato che quando si sgancia e parte in avanti con la palla al piede, il croato può destabilizzare i centrocampisti e le difese avversarie. Meccanismi che Marin Pongracic sta perfezionando giorno dopo giorno in questo ritiro estivo, nel quale si è mostrato per ora in grande forma fisica, a dispetto degli infortuni avvenuti nella scorsa stagione.

Le ipotesi sulla nuova retroguardia viola

—  

A questo punto sorge spontanea una domanda: se Pongracic fosse davvero inserito in pianta stabile come centrale della difesa viola, servirebbe un altro braccetto? Già, perché, se così fosse, come riserva "naturale" a quel punto il croato avrebbe proprio Pablo Marì, mentre ai lati della difesa, considerando un modulo a tre, rimarrebbero Ranieri sulla sinistra e Comuzzo sulla destra, con il primo che potrebbe essere sostituito o contendersi il ruolo con Viti, ed il secondo che rimarrebbe però senza un sostituto. O meglio, ad ora ci sarebbero i giovanissimi Kospo e Kouadio (buona prova la sua contro il Manchester United) a garantire il ricambio, ma si parla di giocatori giovanissimi, che rischiano di essere bruciati attraverso le troppe responsabilità alla prima vera stagione in una massima serie dopo le giovanili. Insomma, stando così le cose, non è sono da escludere a priori nuovi arrivi nella retroguardia viola, ma nemmeno una permanenza dell'attuale rosa difensiva con eventuali cambi di moduli a stagione in corso, dato che lo stesso Pioli vuole rendere la propria Fiorentina poliedrica, versatile, e non prevedibile.