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D’Aversa per salvare la Fiorentina? Negli ultimi anni solo esoneri e retrocessioni

Stefano Fantoni
Stefano Fantoni Redattore 
Il curriculum non è incoraggiante

Roberto D'Aversa sta superando la concorrenza per sostituire Stefano Pioli sulla panchina della Fiorentina. Classe '75, nativo di Stoccarda, D'Aversa ha un curriculum che nelle ultime stagioni è tutt'altro che incoraggiante. Ma andiamo con ordine.

La prima esperienza in Serie A è sulla panchina del Parma, annata 2018/19, neopromosso e condotto nella massima serie con la risalita in due stagioni dalla C. Quattordicesimo posto e conferma per la stagione successiva, dove arriva undicesimo. Nell'estate del 2020 viene sostituito da Liverani, che tuttavia gli cederà il posto a gennaio. A fine stagione però sarà retrocessione da ultimo in classifica.

D'Aversa resta comunque nella massima serie e va alla Sampdoria: esonero dopo ventidue giornate con i blucerchiati quattro punti sopra la zona retrocessione. La stagione seguente è al Lecce: esonero dopo ventotto giornate a causa di un testa a testa (letterale) con l'attaccante del Verona, Henry, ma anche per una classifica che vedeva i salentini un punto sopra la zona calda. Quindi, ecco l'Empoli, nella passata annata: completa il campionato, centra una semifinale di Coppa Italia, ma arriva diciottesimo e retrocede in Serie B.

Adesso, per D'Aversa può esserci l'occasione della panchina della Fiorentina. Una Fiorentina ultima in classifica, ancora a secco di vittorie e nel caos completo anche sul fronte dirigenziale. Sarà lui il dopo Pioli?