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Colautti a VN: “Japan University livello top. Fiorentina, ci trovi ciò che ti manca”

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Ci facciamo raccontare i prossimi avversari della Fiorentina da chi li segue giorno per giorno ed ha una conoscenza enciclopedica del calcio giapponese
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Japan University: è la Nazionale universitaria giapponese l'ultimo avversario della Fiorentina di Stefano Pioli, una sorta di prova generale da affrontare appena prima di conoscere il nome dell'avversaria dei viola nel playoff di Conference League (Polissya o Paksi FC). Ma se delle precedenti avversarie, toscane come Grosseto e Carrarese, o inglesi come Leicester, Nottingham e Manchester United, sapevamo qualcosa vuoi per vicinanza, vuoi per cultura generale, di questi giovani giapponesi scelti dai viola come sparring partner in un momento così importante si conosce poco e nulla. Allora Violanews ha pensato di contattare Giampaolo Colautti, CEO di Sport Events Society (che ha organizzato la tournée italiana della JU) e in passato collaboratore tecnico di Alberto Zaccheroni sulla panchina, tra le altre, della Nazionale giapponese campione d'Asia nel 2011.

Giampaolo, grazie per il suo intervento. Come nasce questa sinergia col Giappone? Immaginiamo c'entri mister Zaccheroni...

In realtà è dal 1998 che faccio avanti e indietro e collaboro in contesti legati al Giappone, poi ho avuto la fortuna di seguire il mister tra Emirati Arabi, Cina, appunto Giappone... parallelamente a tutto questo io mi ero creato da tempo tante connessioni con Estremo e Medio Oriente e ho sempre avuto questa società di eventi sportivi, la SES, per mettere a frutto le tante conoscenze. Sono innamorato del Giappone, secondo me è un calcio sottovalutato.

In effetti in Serie A, dopo un periodo abbastanza florido con Nagatomo prima e Yoshida e Tomiyasu poi, oggi abbiamo solo il portiere del Parma Suzuki. 

Ci sono tanti talenti importanti, tanti ragazzi che potrebbero arrivare nel nostro calcio e che anche per i paletti della sciocca regola degli extracomunitari sono un po' limitati parlando di Serie A. Poi in Italia siamo molto orientati sui mercati argentini e brasiliani, ci crediamo poco, ma i campionati asiatici sono miniere d'oro per chi ha un buon reparto scouting.

Ma questa Japan University, ci scusi la colloquialità... che roba è?

La Nazionale Universitaria è fondamentale in Giappone. Lo sport è impostato sul modello americano, tutti i giorni gli studenti praticano lo sport di riferimento e i campionati universitari sono importantissimi. Questa Nazionale è un po' la cantera della maggiore giapponese, da questi gruppi sono usciti calciatori come Mitoma, Ueda, Hatate che oggi giocano per Brighton, Feyenoord e Celtic. Tanti la sottovalutano, ma è qualcosa di molto diverso da quel che può venire in mente.

Il Giappone è campione in carica alle Universiadi, ma il titolo è del 2019: come mai?

Ora alle Universiadi non si gioca più a calcio da 6 anni, è vero, ma ci sono altre manifestazioni internazionali per le selezioni accademiche. In passato il Giappone ha vinto ben sette titoli mondiali, quindi c'è sia del materiale umano di qualità, sia una federazione forte dietro, la JFA. Possiamo fare il paragone con FIGC e LND in Italia: in Giappone i dilettanti non ci sono ma ci sono queste selezioni giovanili. A volte basta andare nei college per scovare talenti, senza neanche passare dalle società professionistiche, proprio come fece Arsène Wenger...

Cioè? Siamo tutt'orecchi.

Lui nel 2010 fece prendere all'Arsenal direttamente dal college Ryo Miyaichi, attaccante esterno (frequentava la Chukyodai Chukyo High School, ndr), perché avendo allenato il Nagoya Grampus sapeva come funzionano le cose in Giappone. E per poco con Zaccheroni Miyaichi non l'abbiamo portato ai Mondiali del 2014, peccato perché non era disponibile per via di un infortunio. Aveva una gamba impressionante, l'ho visto giocare in prestito nel Bolton in una partita contro Kolarov e vi giuro, l'ha sfondato.

Abbiamo dato una scorsa ai risultati degli ultimi giorni: niente male! Che squadra ci dobbiamo aspettare?  

1-1 col Genoa, 1-1 col Cesena e sconfitta di misura per 1-0 nel finale col Verona, mettendoli in difficoltà nel primo tempo. Paolo Zanetti, l'allenatore dei gialloblù, giustamente ha cambiato atteggiamento e ha disposto i suoi all'italiana, per recuperare e ripartire, altrimenti avrebbe faticato tantissimo. La Japan University palleggia alla grande, a livello squisitamente tecnico sono fenomenali. Non ne vedo nemmeno mezzo scarso, non calano, offrono davvero un'opposizione all'altezza.

Quindi siamo a un livello notevole. 

Vi dico solo che all'incirca la metà dei ragazzi che vedrete giocare al Viola Park ha già in mano un precontratto con squadre di J1, la prima divisione giapponese, a partire dall'anno prossimo. Questi sono a tutti gli effetti futuri calciatori professionisti. A mio avviso tre o quattro sarebbero pronti anche per il calcio europeo. L'importante è crederci, non farsi tante remore per via del fatto che a livello di stazza c'è qualcosa in meno per fisionomia. Hanno una mentalità impressionante, qualsiasi cosa chiedi loro te la mettono in pratica con dedizione massima, sono dei samurai.

Una curiosità: c'è un manga/anime sul calcio chiamato Blue Lock che muove dalla carenza di punte centrali nel panorama giapponese per raccontare della ricerca e creazione dell'attaccante perfetto da aggiungere alla Nazionale per vincere finalmente un Mondiale. E' davvero questa la situazione?

In effetti il Giappone soffre in maniera cronica della mancanza di un vero bomber, proprio per il discorso che abbiamo appena fatto della fisicità. Però già sugli esterni... passatemi il termine, sono veramente "fastidiosi". Puntano in fascia, tagliano dentro, possono sopperire a questa mancanza in altre maniere. Quando allenavamo la Nazionale avevamo Kagawa, Honda, Hasebe, Okazaki, Kiyotake... C'era anche Kakitani, ve lo ricorderete, nel 2014 la Fiorentina era interessata ma lui scelse di andare a giocare in Svizzera. Era una squadra estremamente tecnica.

A proposito di Fiorentina e calciomercato, a Pioli servirebbero tre elementi per completare la squadra: una punta, un tornante di destra e un terzo di difesa destro...

Due su tre li potete trovare da noi. Non vi dico quali perché li vedrete in azione, ma credo che resterete sorpresi. Io penso che la Fiorentina sia molto aperta a certi mercati, anche per via della proprietà straniera. Ci sono discorsi legati ai mercati esteri, con il bacino di tifosi che aumenta, ma deve sempre essere in risalto l'aspetto tecnico. Fossi un presidente di Serie A riempirei gli slot extracomunitari di giapponesi... Guardate in Germania, lì fanno 50 e 50% e pullula di calciatori del Sol Levante... Purtroppo non c'è la volontà, è un peccato.

Magari questa tournée italiana smuoverà qualcosa anche a livello di sistema.

Ma speriamo! Anzi, approfitto per lanciare un appello ai tifosi viola: venite tutti a godervi una piacevolissima serata di calcio vero. Il calcio di Pioli e la Fiorentina è una garanzia, ma questi giapponesi giocano a tutto campo!

Si ringrazia Giampaolo Colautti e la Sport Events Society per la disponibilità.