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Palladino e l’onestà di Pongracic: davvero è stato chiesto di subire meno gol?

Italiano Palladino
La Fiorentina di Raffaele Palladino è difesa e ripartenze. Vero, abbiamo chiesto meno gol, ma in contropiede. Perché non sfruttare quello che la viola sa fare meglio?
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

"Non abbiamo sottovalutato l'avversario, ma quando giochiamo bassi per noi è meglio. Il contropiede è la nostra arma migliore." Così Marin Pongracic, in sala stampa, ha commentato la sconfitta della Fiorentina contro il Como. Parole che fanno molto rumore, perché arrivano a pochi giorni dalle critiche mosse a Raffaele Palladino per l'assetto difensivo visto contro l'Inter e dalla sua risposta piccata in conferenza prima del match di ieri:"Ricordo quando sono venuto il primo giorno in questa sala. Mi dicevate che questa squadra era troppo offensiva e prendeva molti gol." Il difensore croato ha, come si suol dire, "scoperchiato il vaso di Pandora". Ha ammesso quello che l'allenatore della Fiorentina fatica ad ammettere: la sua squadra è difesa e contropiede, che piaccia o meno.

Difesa e contropiede

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"Le parole di Pongracic? Oggi siamo partiti bene, anche se dovevamo fare la partita." Ha commentato Raffaele Palladino dalla pancia del Franchi, proprio dopo le parole del suo difensore centrale. Dichiarazioni di circostanza, visto che il "bene" visto dal tecnico viola è durato praticamente solo i primi 6 minuti della partita. Troppo poco. A confermare poi quanto detto da Marin Pongracic è il gol dell'1 a 0 di Diao (DOV'ERA DODO?). Una rete subita in contropiede da un calcio di punizione a favore. Quei gol, per capirsi, che Firenze rinfacciava a Vincenzo Italiano nel corso dei tre anni. Quello che Raffaele Palladino ha detto nella conferenza stampa della vigilia è esatto solo a metà. A inizio anno, addetti ai lavori e parte della piazza chiedevano sì meno gol... ma in contropiede. Perché la Fiorentina di Vincenzo Italiano non ha mai subito tanti gol. Basta vedere i dati: la prima stagione dell'attuale tecnico del Bologna, la retroguardia viola era la 7ª del campionato con 51 gol, il secondo era la sesta insieme a quella del Milan terzo con 43 gol subiti, e l'anno scorso, con tre gol in più, è stata l'ottava del campionato. L'arrivo di Palladino ha portato un netto miglioramento, non c'è dubbio, ma allora perché non ammettere prima quanto detto ieri da Marin Pongracic?


Piccola con le piccole

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Questa Fiorentina è grande con le grandi, ma piccola con le piccole. Udinese, Monza, Como, Torino. Queste sono solo le ultime prestazioni non all'altezza che la squadra di Raffaele Palladino ha avuto contro squadre sulla carta alla portata. Tutte partite in cui la Fiorentina ha provato a fare la partita. E, sia chiaro, Moise Kean era titolare. Quindi, l'assenza del bomber viola può essere una discriminante, ma non giustifica del tutto le deludenti uscite dei viola. Inoltre, l'atteggiamento che la Fiorentina ha avuto con le big conferma nuovamente quanto detto in precedenza. Difendere e ripartire, la squadra gioca così. Forse per l'ideologia di Palladino, che cambia tanto la sua Fiorentina ma mantiene sempre il solito assetto tattico, o per le caratteristiche dei giocatori, poco importa. Ma questo è. Adesso bisogna chiedersi: basterà per lottare per l'Europa che conta? Quanto può essere un limite questo modo di giocare contro squadre che vengono al Franchi a difendersi con il coltello tra i denti? Solo il tempo lo dirà, ma iniziare ad accettare che la Fiorentina sia questa e non altro può essere già un passo avanti. Non c'è nulla di male, finché arrivano i risultati, ovviamente...

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