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Che fine ha fatto? Marko Marin, il talento incompiuto che oggi ne scova altri

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Marko Marin nasce il 13 marzo 1989 in Bosnia, ma fin da piccolo si trasferì in Germania, a Francoforte. Ed è proprio nella squadra della città, l'Eintracht, che la sua carriera inizia. Fino al 2005 almeno, quando poi passa al Borussia Mönchengladbach. Con i fohlen esordisce in Bundesliga nel 2007, prendendo il posto di un'altra meteora viola, Marvin Compper. Marin mostra subito il suo talento, ed il suo colpo principale, ovvero l'assist. Trequartista di minute dimensioni, ma rapido e tecnico nello stretto, capace di servire i compagni alla perfezione. Passa al Werder Brema nel 2009, e contribuisce a riportare il club in Champions League. La Sampdoria se lo ricorda bene da avversario nei play-off proprio in Champions nel 2010. Addirittura Marin era considerato l'erede di Mesut Ozil, passato al Real Madrid. Lo storico tecnico del Werder, Thomas Schaaf, parlava così di lui: "E' il miglior talento della sua generazione, è il simbolo del Werder Brema". Una dichiarazione impegnativa, se si considera che quella è la generazione dei vari Muller, Ozil, Kroos, Hummels e tanti altri giocatori diventati Campioni del Mondo nel 2014